La giovane yoko (prima parte) - Racconti Erotici

La giovane yoko (prima parte)

... piaccia o no la mia risposta è sempre la stessa: no!”

“Ma sei proprio sicuro?” e nel chiedere scostò leggermente la sottile camicia che indossava e mi mostrò un seno, solo uno: ancora una volta non indossava il reggiseno!

“Ma cosa fai sei impazzita? Non puoi fare queste cose qui in pubblico!”

“Perché no?”

“E se qualcuno ti vede?”

“Chi se ne frega! Guarda, apprezza e finisce tutto lì!”

“Ma sei veramente sfacciata!”

“Sì, sono sfacciata perché da quando mi sono messa in testa che devo fare sesso con te non penso ad altro! Devo assolutamente convincerti, ad ogni costo! E dovresti sapere quanto sono testarda: se mi metto in testa una cosa non la smetto se non la ottengo! Sai che sono fatta così: mi conosci da sempre!”

“Sì, lo so, ma adesso stai esagerando! Qui mi conoscono e potrebbero pensare chissà cosa!”

“Ti ripeto che non mi importa!”

“Ma a me sì! Tira dentro quel seno e finiscila!”

“Lo faccio solo se mi dici che ti piace il mio seno!”

“Ok! Mi piace il tuo seno! Però copriti!”

“No, no! Non lo devi dire così: devi esserne convinto!”

“Ma come te lo devo dire? Non capisci che non può non piacere il tuo seno? E’ davvero bello!”

“Ok, così va bene!” e si coprì finalmente!

“Poi magari un’altra volta ti faccio vedere anche l’altro!”

“No, è meglio di no! Stiamo oltrepassando ogni limite!”

Ci alzammo, pagai il conto ed andammo via.

Per mia fortuna probabilmente nessuno si accorse della nudità di Yoko, ma stavo sudando, ero ...

... agitato!

Nei giorni successivi fui ancora più agitato.

Adesso avevo in mente l’immagine del seno di Yoko che mi era impossibile togliere dalla testa!

A malapena riuscii a camuffare ancora il mio chiodo fisso in mente con i soliti problemi in ufficio. Mia moglie forse sospettava qualcosa? Ero piuttosto preoccupato!

Ancora qualche giorno ed a casa mia organizzammo una piccola festa in onore di mia moglie che compiva gli anni.

Insieme ai suoi genitori si presentò puntuale anche Yoko. Non solo, ma quella sera venne insieme ad Anthony, il suo ragazzo!

Ogni tanto qualche sguardo, ma nulla di pericoloso, nulla che potesse essere intuito dagli altri. Forse!

Per tutta la sera cercai di stare il più lontano possibile da Yoko onde evitare possibili toccamenti sospetti.

Ma mi fregò, mi fregò completamente, quando mi allontanai per andare in bagno.

La forza dell’abitudine mi portò a non chiudere la porta alle mie spalle: ero a casa mia!

Ero davanti al water, avevo appena tirato fuori il cazzo per fare pipì, quando Yoko entrò d’improvviso nel bagno.

Chiuse la porta a chiave e, favorita dal mio spaesamento, mi afferrò il cazzo con le mani.

“Ma cosa stai facendo? Esci subito fuori di qui!”

“Dopo! Per ora ti tengo stretto!”

“Lasciami!”

“Non ci penso nemmeno!”

“Ma che intenzioni hai? Vattene via subito!”

“No, perché?”

“Ma se qualcuno ti ha vista entrare, se qualcuno ci sente: che figura!”

“Se la smetti di opporti e di lamentarti non ci sentirà ...