Mio marito aveva ragione
Data: 19/08/2017,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Spiccecco, Fonte: EroticiRacconti
... Guido – mi disse il mio interlocutore - ed io sono Carlo. Allora siamo pronti ? Dove andiamo...se le va bene, io avrei una soluzione”. “ Fermo – lo interruppi – prima devo dirvi una cosa. Mio marito mi aspetta in auto” Li vidi turbarsi e mi guardarono malamente come se li avessi presi in giro. “Ma – continuai – non è un problema, solo che lui vuole assistere alle nostre prestazioni; questa è la condizione. Se siete d’accordo andremo a casa nostra, una villetta fuori mano non molto distante da qui”. I due si guardarono poi Guido disse :”Per me non è un problema, non capita tutti i giorni di scopare una bella fica come te, basta che non ci siano sorprese” “ Lo stesso vale anche per me” – disse Carlo – “Possiamo andare, facci strada”. Così uscimmo dal locale dirigendoci verso l’auto. Appena vidi Giacomo, seminascosto tra le auto in sosta, gli feci cenno di avvicinarsi e gli dissi :“Tutto bene, caro, possiamo andare a casa nostra; ho detto loro che tu ti accontenti di guardare mentre loro faranno con me tutto quello che vorranno, e che tu sei d’accordo. Questo è Carlo e questo è Guido, possiamo andare”. “Mia moglie ha detto la verità – disse mio marito mostrando una grande eccitazione – vi ringrazio della vostra collaborazione. L’auto è spaziosa, accomodatevi pure dietro insieme a Claudia, io mi metto alla guida, in breve tempo arriveremo a casa. Entrammo sul sedile posteriore, io in mezzo; subito Paolo cominciò a baciarmi, mentre Guido stava a guardare. Carlo mi mise una mano ...
... tra le cosce e si accorse subito che non portavo le mutandine. “Una bella troia tua moglie – si rivolse a Giacomo che intanto era partito – glielo hai suggerito tu di non indossare le mutandine ?” “E’ una mia idea, è molto più pratico e veloce per scopare” - gli dissi. Carlo mi introdusse due dita all’interno della fica che cominciava a bagnarsi, provocandomi ondate di piacere. La mia gonna era completamente sollevata e fu a quel punto che sentii Guido che si avvicinava a me prendendomi una mano e avvicinandola al suo cazzo già duro. Quando lo strinsi mi accorsi che di dimensioni notevoli, e subito pensai al piacere che mi avrebbe dato scopandomi. Mi sciolsi quindi dall’abbraccio di Carlo e mi gettai sul suo cazzo, prendendolo in bocca. Ma era talmente grande che non riuscii ad inghiottirlo completamente, allora cominciai a leccarlo per tutta la sua lunghezza, mentre lui agevolava la mia azione, muovendo la mia testa su e giu. Carlo vistosi escluso al momento, mi baciava il collo e strusciava il suo cazzo, anch’esso di piuttosto grande, vicino al mio culo, cercando di mettermelo nella fica. “ Siamo scomodi – Carlo – quanto manca a casa tua ? “ Stiamo per arrivare - disse Giacomo – ancora pochi minuti ed avremo tutto lo spazio di cui avete bisogno ...ed io potrò vedere.....Sento che Claudia sta gemendo di piacere, ma ti prego amore mio – rivolgendosi a me - resisti ancora un po’ perché io possa vedere quando arriverai all’orgasmo”. Intanto Carlo aveva trovato la giusta posizione ...