1. Francesca, prime esperienze di una giovane insegnante


    Data: 28/11/2018, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Autore: mikimark

    ... Si era diretta verso il posteggio interno della scuola dove aveva lasciato la sua macchina. Anzi, era quella del suo moroso. Lui, gentilmente, gliela aveva imprestata quella mattina.Avvicinandosi aveva notato qualcosa di strano. Una macchia. Un'enorme macchia sul finestrino. Aveva pensato ai soliti colombi. �Ma guarda questi colombi. Hanno imbrattato tutto! - aveva pensato � Mi tocca anche pulire, adesso! E' la macchina di lui...� Aveva infilato la chiave nella serratura e aveva tentato di aprire la portiera per recuperare un panno. Si era bloccata, immediatamente. Quella robaccia. La sua mano, le sue dita! Un dubbio. Atroce. Bianchissima, attaccaticcia, stranamente calda. L'aveva avvicinata al nasino. Puzzava, anche, e tanto! Quell'odore! Ma sì, l'aveva riconosciuto. Figurarsi. Non aveva avuto più alcun dubbio. Era sperma ed aveva immaginato subito di chi fosse.Furore, rabbia. Probabilmente era diventata viola in volto. Ed era rimasta così, paralizzata, per qualche secondo. Poi si era ricordata la minaccia di Giovanni. Ce l'aveva fatta, il mascalzone. Lui, il ragazzino, gliela aveva proprio messa in mano. Sì, ce l'aveva proprio fatta. Ma la rabbia, un po' alla volta, era scemata. E poi lei aveva iniziato a sentire qualcosa d'altro. Dentro di sé. Dentro il suo sesso. Nel profondo della sua intimità. Eccola là, immobile, impalata, in piedi, con lo sborra di Giovanni in mano. E, in quel momento, si era sentita anche osservata. Lui, ne era certa, la stava guardando, la stava ...
    ... spiando.Lei, allora, lo aveva fatto. Dopotutto, quel mascalzone se lo meritava! Era riuscito proprio per bene a fregarla ed aveva ottenuto quello che aveva sognato. Sì. Meritava proprio il premio. E poi, a lei, nonostante quell'odore, lo sperma era sempre piaciuto... Aveva sorriso, sapendo che lui la stava guardando. Piano piano aveva avvicinato alla bocca la mano sporca del seme ancora caldo di Giovanni. Era rimasta qualche secondo così, ferma. Poi, con gli occhi socchiusi, aveva iniziato a ripulirla, lentamente e pazientemente, con la lingua... Sì, proprio così! Aveva iniziato a leccare per bene la mano imbrattata di sborra. Si era riempita la lingua, aveva finto disgusto quando si era messo tutto in bocca e poi, spalancando gli occhioni, aveva buttato tutto giù, deglutendo! E, mentre lo faceva, lo immaginava, il ragazzino, mentre la fissava. E si masturbava, forse. Sì, spiandola da qualche finestra, non visto... Forse, proprio in quel momento, lui stava venendo, di nuovo! Peccato, accidenti, peccato non vederlo... Sì, era anche un po' imbarazzata, ma si confessava il suo desiderio. Quello di vederlo, il giovane uomo. Mentre veniva... Era la prima volta! Questi pensieri, queste fantasie... La sborra di Giovanni, la sborra che colava... Quella buona! Ora, adesso, per lei... Solo per lei!Il tempo, dopo quella sua esibizione, era passato. La sua ultima supplenza era terminata. E adesso la scuola era chiusa. Lei aveva bisogno di guadagnare qualcosa per andare in vacanza. Magari ...
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