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La Coinquilina cap. 7
Data: 28/11/2018, Categorie: Esibizionismo Autore: Saretta
... finire. Spaparanzati sui due divani, digerirono lentamente e con difficoltà guardando un film. Il venerdì successivo nessuno dei due si era dimenticato dell’invito. Alle 10 spaccate del mattino Sara rinfrescò la memoria a Gustavo “Allora Gus….stasera mi porti fuori?” Dopo pochi minuti arrivò la sua conferma “Ok, allora andiamo stasera, chiamo per prenotare un tavolo. Facciamo alle 20” Gustavo pensò a cosa indossare. Nella sua testa c’era una sorta di piccola rivalsa infantile. Anche lui voleva essere bello e desiderabile. Voleva piacerle, voleva che anche lei sentisse il desiderio di toccarlo e possederlo. Quando varcò la porta di casa, alle 19, Gustavo vide le luci accese, segno che Sara era già rientrata. “Heiii Saretta ci sei??” Dalla porta della camera affittata sentì la risposta “Siiii mi sto preparando!! Fallo anche tu che poi usciamo!!” Gustavo obbedì e si preparò velocemente. Prese una maglietta abbastanza aderente blu con una scritta rosa e sopra indossò una camicia grigio scura che lasciò sbottonata aperta. Pantaloni sempre grigi sportivi con le tasche laterali. Voleva essere giovanile, informale e un pochino bohemien. Prese il giaccone e vide Sara che lo aspettava sul divano. Aveva già indosso il suo cappotto nero. Vide solo spuntare delle calze color carne e degli stivali che le arrivavano fino al ginocchio. “Andiamo?” chiese Sara. “Sì certo, andiamo a piedi vero?” “Sì sì” Durante il tragitto Sara gli parlò di qualcosa ma Gustavo non riusciva a concentrarsi ...
... sull’argomento. Rispondeva a monosillabi. Nella sua testa pensava solo al piccolo piano di seduzione che avrebbe voluto mettere in atto quella sera. Vederla avvolta in quel cappotto lo faceva smaniare. Non sapeva cosa indossasse ma si promise che non si sarebbe fatto sconvolgere da niente, voleva condurre lui il gioco. Almeno per una volta. Tutti i suoi film autoconvincenti svanirono arrivati all’Angolo di Bacco. Il cameriere assegnò loro un tavolo giusto al centro del locale indicando l’appendiabiti all’angolo. Sara iniziò a sbottonarsi lentamente il cappotto e Gustavo fece altrettanto, a fianco a lei. Con la coda dell’occhio vide che Sara era vestita con qualcosa color carne, ma non capì realmente cosa si fosse messa fino a che appoggiò il suo soprabito e si girò a guardarla. Non poteva credere ai suoi occhi. Quel color carne che aveva visto era un mini abito in chiffon trasparente arricciato come un drappo sul davanti dall’attaccatura dei seni a poco sotto il pube. Sotto si poteva vedere tutto e quel tutto non era confortante: Sara stavolta indossava un reggiseno nero, ma era uno di quelli che fungono solo da sostegno, privi di coppa coprente. Uno di quei capi intimi che normalmente si comprano nella categoria biancheria sexy e che si usano nell’intimità con il proprio partner. I suoi seni erano sì sostenuti ma nudi e scodellati in tutta la loro magnificenza. Si potevano intravedere i suoi grossi capezzoli rosa che tolto il cappotto, per la differenza di temperatura, erano già ...