Galeotto fu il bus - parte 2
Data: 01/10/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: btmbear87, Fonte: Annunci69
... spontaneo. Ti amo Alvise!”
“Ed io amo te, Ahmed.”
Lo abbraccio, lo bacio. Stiamo così abbracciati per qualche minuto, la mia testa sulla sua spalla e la sua sulla mia. Sto bene in quell'abbraccio. Sento il suo corpo. Sento che mi desidera. Sento che quello che mi dice non sono soltanto parole, in qualche modo si è davvero innamorato di me in questi pochi mesi. Per cui mi limito a ricambiare quest'abbraccio, mi lascio avvolgere dal suo calore. Come sempre non parla molto.
La sua semi-erezione preme ancora leggermente contro il mio grembiule, ma lui con una mano risistema la sua meraviglia dentro alle mutande e poi torna ad abbracciarmi.
“Non voglio mai lasciarti andare”
“Ahmed. Dici sempre la cosa giusta!”
Dopo un po' tuttavia ad entrambi viene fame e ci mettiamo finalmente a mangiare. Lui mi guarda, con una mano usa la forchetta, mentre l'altra è appoggiata sulla mia coscia.
“Rimani con me fino a domenica?”
“Domani vado a casa e vedo come riesco ad organizzarmi con mamma. Se lei non ha bisogno di me, direi di sì, si può fare.”
Il suo volto incantevole si illumina di un sorriso abbagliante. Io lo guardo e non so che altro fare se non sorridere in risposta. Mi allungo e lo bacio.
Mangiare diventa superfluo. Il risultato del mio lavoro – nonostante, diciamo, l'ostacolo – è ottimo, ma non facciamo che qualche boccone, poi Ahmed suggerisce di andare in divano. La tentazione di seguirlo subito è forte, ma in qualche modo riesco a convincerlo ad ...
... aiutarmi a spreparare e riempire la lavastoviglie, così la cucina torna in ordine come prima.
A qual punto ci sediamo sul suo immenso divano ed io mi guardo un po' attorno. Il soggiorno e la cucina sono un unico grande open space (saranno circa 40 mq solo di questo spazio). Il divano si trova in mezzo alla stanza e di fronte ad esso un mobile lungo e basso regge una televisione gigantesca, sembra lo schermo del cinema che usavamo al grest per proiettare i film da guardare con i ragazzi. Dietro al divano si sviluppa la cucina, una cucina chiarissima, moderna, quasi bianca. Dal lato opposto si trova invece un lungo tavolo scuro, al quale ci siamo seduti per mangiare.
Le pareti sono quasi interamente spoglie a parte un paio di quadri moderni e qualche libreria.
Sediamo sul divano, o meglio, ci stendiamo. Lui si stende contro di me. Accende la tv. Siamo entrambi in mutande. Troviamo un film non troppo stupido e ci mettiamo a guardarlo. Le sue braccia mi cingono e la sua testa è sul mio torace rivolta alla tv. Di quando in quando si volta a guardarmi, sospira e mi bacia; poi torna a voltarsi verso lo schermo.
Quando il film termina lui si volta ancora verso di me.
“Che cosa vuoi che facciamo?”
“Io non lo so, ma mi sembra che qualcuno un'idea ce l'abbia già...” sorrido allungando la mano a prendere il suo fallo ancora eretto contro la mia gamba.
“Non posso farci nulla, sei tu. È la tua presenza che mi conturba. Non riesco a non eccitarmi. Ma non voglio farlo di nuovo, ...