1. Che mistero e' la vita


    Data: 30/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: RedTales

    ... qui.”
    
    “Si, ha capito, ma adesso lasciaci mangiare.” intervenne Tommaso e la cosa finì li.
    
    “Ti ho detto di lasciarli perdere. Non rispondere, che dicano.”
    
    “Ma davvero qui si può scopare così e lui lo compri?”
    
    “Benvenuto in questa cella amico. Adesso hai capito come vanno le cose qui dentro.”
    
    Come per mandare un messaggio al nuovo arrivato, Fouad gridò a Long di alzarsi e di mettersi a ballare aggiungendo: “bene, muovi il culo, come vera puttana.”
    
    Il ragazzo appoggiò il vassoio, si alzò e andò davanti ai due e iniziò a muoversi come se ci fosse una musica a guidarlo. Poco dopo Fouad iniziò ad accarezzarli le gambe, poi la pancia e gli tolse la maglietta. Ogni tanto guardava soddisfatto verso Piero e, forse per sembrare ancora più importante, gli abbassò i pantaloncini facendogli con le mani il gesto di levarli. Continuando a ballare con movimenti abbastanza aggraziati se li sfilò restando tutto nudo con i due che gli ridacchiavano davanti.
    
    “Vedi, lo vogliono depilato perché così se lo immaginano come una donna. Vedi che non ha peli.”
    
    Long continuò ad esibirsi con le mani dell’altro ragazzo che lo palpeggiavano dappertutto strizzandolo anche con forza perché gli restavano dei segni rossi sulla pelle chiarissima.
    
    “Ma non c’è nessuno che controlla?”
    
    I due risero: “e chi deve controllare? Qui siamo nella giungla. Ognuno deve sopravvivere come può.”
    
    Anche i due russi si erano messi a guardare quel balletto quando, ad un certo punto Fouad si alzò, si ...
    ... abbassò i pantaloni della tuta e gli slip e sventolò davanti a tutti il cazzo. Era davvero un “bell’affare”, molto più scuro della sua carnagione e completamente circondato da folti e lunghi peli neri. Con autorità ordinò: “in bocca!”
    
    Long si piegò in avanti e iniziò a fare quello che l’altro voleva. Non ci mise molto a diventare duro e a quel punto il marocchino lo spinse via.
    
    Adesso il pene era completamente duro ed era davvero lungo e grosso
    
    “Visto che cazzo?” bisbigliò Roberto.
    
    Si sedette di nuovo e, strattonando il ragazzo, lo fece sedere a cavalcioni sulle sue gambe che allargò mentre si lasciò scivolare indietro per appoggiare la schiena contro il muro. Con questo movimento aveva spalancato anche le gambe di Long che se non erano aperte a cento ottanta gradi, poco ci mancava. Probabilmente lo fece per noi, magari per il nuovo arrivato, per fargli vedere bene cosa poteva fare li. Infatti i tre italiani erano seduti quasi difronte a loro, sull’altro letto, a non più di un metro. Come si appoggiò al muro il cazzo dell’uomo fece capolino davanti a quello piccolino di Long arrivando ben oltre il suo ombelico. Fouad lo lasciò li come per farcelo osservare bene quindi sollevò di peso Long afferrandolo sotto le ascelle e, muovendolo un pochino in avanti lo sistemò in modo da avere il suo buchino proprio sopra la cappella e lo lasciò ricadere. In un attimo quei venti o più centimetri di “bestia” sparirono completamente in quel minuscolo culetto. Ovviamente il tutto ...
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