Che mistero e' la vita
Data: 30/11/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RedTales
... Long scese quasi subito mentre i due marocchini si scambiarono dei commenti che li fece ridere entrambi. Seguendolo con lo sguardo Piero si accorse che, mentre si dirigeva nel gabinetto, quanto gli avevano scaricato dentro stava colando lungo le gambe. Long si sedette sulla tazza per espellere quanto tratteneva e poi si sciacquò. Uscito si mise nuovamente gli short e ritornò al suo posto.
Non successe altro ma Piero fu davvero sconvolto. A cena disse poche parole e aspettò che spegnessero le luci principali per cercare di dormire e di dimenticare quella giornata. Ma si sbagliava, non era ancora finita perché vide nel corridoio tra le brande il russo grande e grosso spogliarsi prima di mettersi a letto e poi, proprio come gli era stato detto, dire qualcosa all’altro ragazzo russo che, alzatosi e toltosi diligentemente tutto quello che indossava, gli si stese vicino. Li osservò girarsi quel poco che potevano vista la mole del più vecchio e poi ricominciò quel terribile cigolio che questa volta era assai più forte di prima. L’uomo ci dava dentro con forza e impeto, si fermava, si muoveva, ricominciava. Era completamente sopra l’altro mentre lo possedeva e, a differenza di prima, il sesso tra i due durò una buona mezz’ora, poi tutto si fermò, si sentirono schioccare dei baci e quindi il ragazzo si mise in piedi e raggiunse il cesso. Quando tornò raccolse i vestiti dal pavimento e senza indossarli si arrampicò nella sua brandina. Non successe altro ma Piero non riuscì a ...
... chiudere occhio e passò una notte totalmente insonne circondato dal russare dei suoi compagni di stanza.
Il secondo giorno trascorse in quella assurda normalità del primo. Fouad si scopò il suo amante addirittura quattro volte: appena svegliato, durante il pranzo, nel tardo pomeriggio e quando le luci si erano già spente. Abad come pure il russo non fecero niente.
E così giunse il giorno successivo. Avevano appena finito di fare colazione che Tommaso gli disse che oggi era giorno di celle aperte e che li ci sarebbe stato movimento.
Fouad fece mettere Long in piedi davanti a lui e, con un rasoio che teneva nascosto iniziò a depilarlo con attenzione, controllando più volte con la mano il risultato su ogni centimetro di quel corpicino. Come ebbe finito lo portò in bagno dove con una peretta di gomma gli fece diversi lavaggi anali e infine lo fece sedere e con una matita nera gli contornò con precisione gli occhi e mettendogli un po’ di rossetto sulle labbra e sui capezzoli. Lo guardò e fu soddisfatto del risultato. Effettivamente quell’improvvisato makeup lo rendeva assi più… femminile. A quel punto lo pettinò facendogli due corte codine ai lati e sistemandogli la frangetta sulla fronte. Long era pronto. Gli fece indossare la minigonna di jeans che copriva a fatica i glutei e una maglietta nera a rete con le maniche lunghe ma corta in vita. Lo fece alzare, girare su se stesso e ne fu soddisfatto. Ci guardò come per cercare una conferma e sussurrò a Piero: “un pacchetto e sei ...