1. Che mistero e' la vita


    Data: 30/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: RedTales

    ... senza alcuna precauzione. Fouad mise la mano proprio li per controllare che fosse tutto dentro e poi iniziò a farlo saltare con dei veloci movimenti del bacino. Dalla posizione privilegiata in cui stavano i tre potevano vedere benissimo quel buchetto così aperto e quel cazzo così grosso entrare e uscire con tanta facilità tra quelle due minute chiappe e colpiva il contrasto di quel membro scuro e nodoso con il culetto chiaro e liscio. Quella visione fece eccitare Piero che in pochi secondi se lo ritrovò duro. Il marocchino continuò, ridendo e parlando in arabo con l’altro, per una buona decina di minuti prima di grugnire e fermarsi. Era arrivato. Lo spettacolo era finito e Long, raccolti i pantaloncini e la maglietta, se ne andò nel gabinetto. Un angolino di un metro quadrato in fondo alla cella senza porta dove c’era solo un lavandino e la tazza del water.
    
    Fouad si alzò e si tirò su slip e tuta e riprese a mangiare continuando a ridere e a parlare con il suo amico.
    
    “Visto? Se lo scopano quando vogliono e quel porco” disse a bassa voce “di Fouad ha sempre voglia. Prima, quando non c’era Long, si segava. Poi lo hanno messo qui e lui se lo è preso. E vuole che sia sempre vestito così! Gli ha anche fatto avere una minigonna ma bisogna stare attenti perché se la vedono i secondini sono capaci di spostarlo. Di solito gliela fa mettere quando vengono gli altri, così si fa prima...”
    
    Piero non capì l’ultima frase ma non osò chiedere nulla.
    
    Nel frattempo Long era tornato ...
    ... e si era messo nella sua branda. Sembrava molto giovane, dimostrava parecchi anni meno dei suoi ventuno, aveva un caschetto di capelli neri e, pur essendo molto piccolino, era assai ben proporzionato: gambe e braccia lunghe, pancia piatta e, come si era potuto vedere mentre ballava, dei fianchi stretti e un delizioso culetto.
    
    Fouad si accorse che Piero lo guardava di nuovo e ridendo lo offrì ancora: “ti piace. Lui bellissimo ragazzo. Gran culo. Hai visto, no! Con lui scopi come con puttana vera. Un pacchetto ed è tuo. Anche dopo, quando si spengono luci. Quando vuoi. Dai sigarette e scopi.”
    
    Non rispose e si girò verso gli altri due italiani.
    
    Il resto della giornata passò. Si sentì raccontare tanti altri episodi che gli sembrarono incredibili e lui fece partecipi gli altri del perché fosse li. Nel tardo pomeriggio, Fouad ordinò a Long di scendere e di togliersi i pantaloncini e di sdraiarsi nella sua branda. Un attimo dopo gli fu sopra e quanto si mise a fare fu inequivocabile. Il letto fece per tutto il tempo un forte e fastidioso cigolio ma nessuno sembrò farci caso. Anche questa volta andò avanti per una decina di minuti, evidentemente quanto bastava per… soddisfarsi, quindi lo fece andar via e, proprio in quel momento, fu l’altro marocchino, Abad, a dirgli di andare nella sua branda. Ci si arrampicò sopra e fu immediatamente montato e si sentì nuovamente il terribile rumore di ferraglia prodotto dai letti che si confondeva con dei gemiti. Come il frastuono cessò ...
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