La necessità e il desiderio...martin
Data: 01/10/2017,
Categorie:
Etero
Autore: 4occhi, Fonte: Annunci69
Amava leggere, i libri erano la sua compagnia.
Ovunque fosse e col tempo che aveva a disposizione, lei leggeva.
Aveva divorato i suoi libri, aveva amato il protagonista delle sue storie:
Martin, tedesco, capitano della Wehrmacht durante la seconda guerra mondiale.
Lui era cosi…integro, ironico, appassionato e colto, nato in un momento sbagliato come tanti altri.
Lo immaginava bello, castano, capelli corti, quasi rasati ai lati del volto.
Alto il giusto, non troppo muscoloso , longilineo... in divisa militare.
Avevano passato cosi tanto tempo assieme, in giro per là città, sui mezzi pubblici e anche a casa, a letto, sul divano, in vacanza e durante le pause lavoro.
Lui era diventato una presenza durante le sue interminabili giornate lavorative, si immaginava dialoghi, avventure da vivere con lui, una presenza continua, un amico?
Chissà, certo che nella sua mente occupava parecchio spazio e tempo della sua giornata.
Fu così che diede vita ad una presenza.
Era meglio, molto meglio: lui la accompagnava in macchina ovunque, pranzava con lei seduto su una panchina da qualche parte, con lui chiacchierava, rideva e commentava tutte le stranezze che vedeva o che le capitavano in una città pazza come Milano.
La cosa era piacevole e soprattutto funzionale al fatto che la sua giornata lavorativa era parecchio solitaria. Una domenica che era a casa da sola, vuoi la stanchezza o il fatto che non fosse riuscita ad organizzarsi con le amiche per uscire, ...
... distesa sul letto, una voglia di rilassarsi si impossessò di lei.
Una luce tiepida filtrava attraverso le tende, c’era una gran pace.
Iniziò sfilandosi le mutandine.
Piegò le gambe e le aprì, allungò la sua mano e accarezzò il suo pelo nero ispido.
Abbassò il reggiseno esponendo i capezzoli alla sua vista e li accarezzò sfiorandoli leggermente, erano molto sensibili, non aveva bisogno di massacrarli strizzandoli a mungitura… ' Si '.
Brividi le percorsero il corpo, allargò il raggio d’azione delle sue carezze alla sua pancia, alle sue cosce, mentre con una mano si coccolava con l’altra si insinuò tra le labbra del suo sesso, allargandole…l’aria fredda la colpì facendola sorridere, anche quello era piacevole, le sembrava che la sua passera respirasse dopo tanto tempo passato chiusa, al buio, nei pantaloni. ‘Cavolo! ‘
La sua voglia cresceva, si bagnò con la saliva il dito medio e lo passò sul bottoncino gonfio che anelava attenzioni e la sua mente spaziò immaginandosi il clitoride come un bambino a scuola che alza la mano urlando “Qui !!! Maestra, io!! Io !!”…eccomi, arrivo, ti do attenzione, ti accarezzo.
I muscoli laggiù si irrigidivano e lei invece si rilassava, abbandonandosi al piacere senza reagire, anche quando due dita in più si aggiunsero alle sue…erano più grosse, lunghe.
Che importava!? Stava così bene, era così bello, si sentiva sciogliere e la tensione correva via dal suo corpo.
Due labbra si posarono sul suo capezzolo, un bacio tenero, poi ...