La necessità e il desiderio...martin
Data: 01/10/2017,
Categorie:
Etero
Autore: 4occhi, Fonte: Annunci69
... uno sfiorare di lingua, un leggero succhiare…'Che meraviglia'...si stiracchiò allungandosi, a godersi la situazione.
Due dita tenaci entrarono in lei aprendola, scivolose di umori, non provò dolore ma l’intensità con cui la scopavano era troppo da sopportare, non voleva venire subito ma godersi lentamente la sua pausa sessuale. Così aprì gli occhi e lo vide: nudo, bianchissimo, chinato sulle sue tette che leccava, ciucciava ad occhi chiusi come se si gustasse una prelibatezza a lungo agognata.
L'occhio scese e restò senza fiato, lo scoprì parecchio eccitato. Un pene eretto sbucava da un ciuffo di peli scuri. ‘ Oh signore!! Martin !! ’ .
Con la mano continuava a tormentarla, le stimolava clitoride e passera e lei era quasi al limite.
Gli mise le mani sulle spalle…sul collo…sul viso e lo tirò a sé. Stop.
Ora tutto era fermo, solo respiri affannosi, una goccia di sudore scese dalla tempia di Martin.
Gli sguardi fissi, occhi a occhi. Mille parole, domande, stupore e l’odore di corpo, di sesso.
Lui spostò la sua mano e la portò alle labbra di Vittoria, con l’indice umido e colante umori , ne seguì le linee, ne tastò la morbidezza.
‘Il mio odore…’ aprì la bocca e si impadronì del dito, voleva sapere anche del suo sapore. ‘mm…’ lo assaggiò sorprendendosi del gusto salato. Martin rise.
Pensò che l’aveva visto ridere spesso ma mai gli aveva fatto quell’effetto.
Era come se quella risata le avesse attraversato il corpo, fosse arrivata fino alla passera ...
... come una parola d’ordine a farla aprire, a farle desiderare di averlo dentro di sé. Cribbio! Lo voleva.
Voleva la sua sostanza a renderlo vero e vivo, bramava il suo pene, a riempire, soddisfare.
Voleva che la facesse godere…come se avesse espresso un desiderio alla lampada di Aladino, lui si infilò tra le sue gambe e prendendosi il cazzo tra le mani lo dispose in posizione, ma si fermò.
Lo vide abbassare il viso sul suo a cercare la bocca e lei gli andò in contro, le sembrò di correre verso qualcosa, una corsa in discesa senza freni.
Senza paure, si incontrarono. Un bacio. Pressante, urgente ma gentile.
Complicità, affetto, confidenza già c’erano, quello era solo il passo successivo.
Si attaccarono come lamprede, succhiandosi l'anima, attaccati , bisognosi l'uno dell'altro.
Una necessità fisica, una compensazione mentale.
Completamente staccata dalla realtà lo sentì entrare, si sentì gremire e il piacere di sentire il suo membro che si sfregava in lei la fece urlare di piacere.
Gli cinse i fianchi con le gambe e con i talloni gli premette il sedere per tenerlo più dentro.
Lo udì dirle qualcosa in tedesco, "Ich will dich!!! Meine liebe...",
'Oh cazzo! No!’ le veniva da ridere !!! Non ora che le mancava poco per godere !!!
Ma lui continuava ad emettere grugniti germanici e questa cosa le ricordò ‘Un pesce di nome Wanda’ , il film, questo la fece staccare sempre più dall'amplesso...poi non ce la fece più e scoppiò in una risata liberatoria, ...