Gemma
Data: 01/10/2017,
Categorie:
Etero
Autore: fulgenzio, Fonte: RaccontiMilu
... cui perfidia e bontà, candore e spregiudicatezza, oscenità e pudore convivevano in un disordine�armonioso ed attraente, una donna capace di amare senza limiti e di odiare oltre il pensabile. Fedele mai, sempre disponibile alle più stravaganti esperienze, tenera e sensibile negli affetti ed a modo suo, innamorata d�un solo uomo:l�amante del momento. Se ti sembra il caso di continuare�sappi che quanto sto per dirti è strettamente riservato; dovrai custodirlo come un segreto e non farne parola con nessuno. Neanche con me, dopo che avrò finito.��Promettimelo!� Gli risposi che aveva la mia parola ed egli, dopo un altro sorso di cognac, riprese:�Gemma era l�ultima di sei figli, tutti viventi, era considerata la cocca di casa, cui tutto era permesso, anche rovistare tra le carte di papà e, soprattutto, tra i suoi libri. Spesso nei pomeriggi assolati , quando tutti erano intenti a far il chilo, Gemma s�introduceva in questa stanza ed incurante della presenza o meno del conte suo padre, iniziava una sistematica ricerca tra i molti volumi della biblioteca, specie di quelli di botanica e d�entomologia, ricchi d�immagini di piante e di farfalle. Il conte lasciava fare, sicuro che la dimestichezza coi libri, solitamente porta poi ad amare lo studio. Ed in certo qual modo non aveva torto. Gemma venne su coccolata oltre ogni dire, viziata da tutti e mantenne fede alle speranze dei suoi, studiando con profitto . Conseguì il diploma superiore con un anno d�anticipo a 17 anni e ...
... continuò a signoreggiare nella biblioteca paterna. Ma, già da qualche anno, l�oggetto della sua ricerca non erano più i libri illustrati. Aveva scoperto, nell�ultimo ripiano a destra una intera raccolta di libri licenziosi, erotici, per così dire ed era rimasta affascinata da quel tipo di prosa, capace di suscitare in lei sensazioni voluttuose che cercava di calmare con pratiche di autoerotismo cui però, faceva seguito uno stato di frustrazione e di vergogna.Così Gemma si fece una vera cultura in fatto di libri licenziosi: passò da Pierre Louys a E.T.A. Hoffmann, da Choderlos de Laclos a Guido da Verona, dal De Musset di Gamiani a Luciano Zuccoli della Divina Fanciulla per poi approdare alla prosa più raffinata e brutale del Divino Marchese . Stanca delle truculenze di De Sade, lesse con diletto Réstif De La Bretonne de �L�antijustine�, pur trovando eccessive ed incredibili le ..acrobazie amatorie dei protagonisti. Più grandicella e con cognizioni di greco e di latino si abbeverò alla Prosa del Satyricon di Petronio Arbitro, alla poesia di Ovidio dell�Ars amandi, alle sconcertanti narrazioni d�Apuleio nell�Asino d�oro alle satire di Giovenale. Tra i lirici greci fu entusiasta dei frammenti di Saffo e si appassionò alla vita del Tiaso, sull�isola di Lesbo. Infine, stanca di sognare amplessi ed�altro, incerta se coltivare l�amore solitario, decise di sperimentare qualcuna delle pratiche apprese �.sulla carta. Ma di farlo a modo suo, in maniera inconsueta. C�era, tra le amiche di sua ...