1. L'alibi perfetto


    Data: 03/12/2018, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Autore: iprimipassi

    ... Uomini che pendono dalle tue labbra. Che sognano di averti. Che la notte, nei loro letti, restano svegli ed eccitati a pensare a come poter godere di te il giorno successivo. Non aspettavi altro che essere una sorta di dea per così tanti ragazzi. Ma non avresti mai fatto nulla per realizzare questo tuo desiderio, sarebbe rimasto solo un pensiero che, al più, ti avrebbe portata qualche orgasmo solitario. Ti sarebbe mancato il coraggio di agire per realizzare una simile fantasia�.Francesca inspirò e aprì la bocca per tentare di replicare, ma non ne uscì alcun suono.�Non sono loro ad usare te, sei tu ad usare loro. Ti scarichi del senso di colpa dettato dal perbenismo ingannando anche te stessa, crogiolandoti nel rassicurante ruolo della vittima, quando in realtà sei più pervertita di tutti loro messi insieme�.�Ma� io��, balbettò la donna, guardandosi intorno con aria smarrita, come se si trovasse in un luogo mai visto prima di allora.�Spogliati�, la interruppe lui.�Perché dovrei farlo�, rispose Francesca, incrociando le braccia in grembo, come a volersi proteggere.�Perché alla tua collezione di ragazzini arrapati manca un pezzo. Non hai ancora usato me come hai fatto con loro. L�ho notato che con gli occhi mi cerchi spesso. Ti manda ai pazzi che uno stronzetto non cada ai tuoi piedi come tutti gli altri, vero?�.�Chi diavolo credi di essere, ragazzino. Pensi bastino quattro paroline a convincermi che tu abbia ragione?�, disse Francesca. �Vediamo se così la pianti di fare il ...
    ... professorino�, concluse, sfilandosi senza pathos ognuno degli indumenti indossati e non tentando minimamente di nascondere il grosso seno sormontato da capezzoli scuri e un pube ricoperto da un grazioso triangolo di peli.Senza toglierle gli occhi di dosso, l�ospite sbottonò i pantaloni, estraendo un membro in parziale erezione. �Avvicinati e inginocchiati�, le disse nel suo consueto tono glaciale.Francesca sorrise con la stessa aria di sufficienza di una maestra che guarda un bambino svolgere con difficoltà la sua prima, elementare, addizione. Si avvicinò a lui ancheggiando, per poi accucciarsi tra le sue gambe. Impugnò alla base un pene che, attimo dopo attimo, continuava vistosamente ad aumentare la sua consistenza e lo avvicinò alle labbra per imboccarlo.Appena prima di poter assaggiare quella giovane carne, però, avvertì una mano afferrare i suoi capelli, impedendole di colmare i pochi centimetri che la separavano da essa. La donna alzò gli occhi, ad incontrare quelli del ragazzo. �Ti ho detto di inginocchiarti, non di farmi un pompino�.Lei restò con le labbra appena schiuse, aspettando l�inevitabile seguito di quella provocazione.�A meno che tu non lo voglia, e non me lo chieda come si deve�, continuò Stefano, adagiandole su una guancia quel palo di carne ormai duro.La donna sospirò come a mascherare un sorriso sdegnato, ma non poté fare a meno di chiudere gli occhi quando il membro del suo ospite le accarezzò la guancia sinistra, fino a portarle a contatto col labbro ...