1. La giapponesina v


    Data: 04/12/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Italy456987

    In realtà la ninfetta non era riuscita ad arrivare in bagno e si era fermata appena fuori dalla vista del marito mentre scuotendosi come un’ossessa stava allagando il pavimento dell’ingresso che portava al bagno.
    
    Il suo viso paonazzo era girato verso di me in una supplica disperata….io con un cenno impercettibile le detti il mio assenso e lei si tolse immediatamente il manico dal culo e soprattutto il velcro dal bottoncino che le procurava un orgasmo che non riusciva ad arrestare.
    
    Io dal canto mio ero sudato dallo sforzo di tenere il marito impegnato in conversazione ed impedirgli di alzarsi da tavola ed intanto ammirare quella splendida creatura che adesso era lì a quattro zampe che asciugava con uno straccio il lago che aveva fatto sporgendo il culetto ad ogni movimento con il vestitino ormai completamente sollevato, al punto da poter vedere il buchetto ancora leggermente socchiuso mentre mi guardava con uno sguardo birichino .
    
    Quando tornò a tavola era un’altra persona, cinguettante felice e perversa: lo scampato pericolo e l’orgasmo potentissimo le avevano dato sicurezza evidentemente.
    
    “scusatemi mi era andato il boccone di traverso….”
    
    Disse con quella voce cristallina e senza attendere risposta addentò una bella forchettata di pasta……
    
    “mmmmm bravo è venuta davvero buona……”
    
    “ha ragione la signora è buonissima”
    
    Rincarai io rischiando di strozzarmi però, perché una manina vellutata si era posata sul mio cazzo ormai di granito e si muoveva con una ...
    ... leggerezza terribile.
    
    Che zoccoletta!! E io che mi sentivo in colpa per quello che le avevo appena fatto!!
    
    Volevo ricambiare le carezze e magari farle qualche altro scherzetto ma purtroppo la mia mano destra era impegnata col mangiare quindi cercai di accelerare per poterla avere libera al più presto.
    
    La manina intanto si muoveva leggera e veloce facendomi veramente impazzire.
    
    Alternava carezze sulla cappella e sul tronco ad una vera e propria sega ma fatta con una leggerezza che faceva venir voglia di urlare e costringerla a stringerlo con forza.
    
    Intanto il povero cornuto:
    
    “Akemi versa un altro po’ di vino al nostro ospite”
    
    La bambolina si alzò per obbedire mollando il mio randello e io ne approfittai in quei pochi attimi per infilarle due dita nella fica, sentire che era fradicia, poi infilarli nel culetto pulsante che li accolse come se niente fosse ed infine strizzarle il clitoride fra le labbra solo un attimo mentre lei rallentando le sue operazioni mi permetteva e mi agevolava tranne quando le strizzai le labbra della fichetta facendola sussultare impercettibilmente.
    
    Il vino fu versato anche al povero Giorgio che non doveva reggerlo un granchè visto che era già un po’ paonazzo ma io con un brindisi lo costrinsi a bere ancora.
    
    La pasta l’avevamo terminata, la manina intanto era tornata a solleticarmi la verga ed io frugando nel borsello che era sempre sulle mie gambe, trovai di nuovo il pomello; lo poggiai sulla sua coscia di porcellana finchè non ...
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