Shopping
Data: 04/12/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Masternero
Valeria era una bella ragazza. Né alta né bassa, le forme al posto giusto, molto femminile, consapevole di piacere. Le piaceva piacere. Qualche volta le divertiva provocare e non disdegnava avere gli occhi addosso di uomini e donne. Qualche ragazza era invidiosa di lei perché, di certo, con l’altro sesso ci sapeva fare. Le bastava un’occhiata, uno sguardo, una camminata giusta ed era capace di attirare l’attenzione su di sé. Sapeva giocare e decideva lei se farlo, quando farlo e fino a dove. Viveva il sesso in maniera naturale, libero, sincero.
Quel pomeriggio vagava per il centro città senza una meta precisa, spensierata. Aveva un appuntamento poi saltato all’ultimo momento. Invece di tornare in ufficio, decise di fare shopping alla ricerca di qualcosa di sfizioso da comprare.
Vagava sicura e un po’ distratta tra gli scaffali di un negozio quando un bel vestito nero attirò la sua attenzione. Tolse la gruccia dall’appendiabiti e se lo mise davanti al corpo, davanti allo specchio, piegando un po’ la testa come fanno tutte le donne per capire se un abito può andare oppure no. S’immaginò con quel capo addosso, la scollatura sul davanti avrebbe fatto intuire il suo bel seno prorompente.
Sapeva di avere un bellissimo seno: grande ma non eccessivamente, sodo, morbido, tondo e caldo. Guardò la sua immagine riflessa nello specchio e si piacque molto. Quasi non si accorse ma sorrise.
Mentre si osservava, la sua attenzione virò su qualcosa alle sue spalle. Senza voltarsi, ...
... mise a fuoco oltre la sua immagine riflessa dallo specchio. Esattamente dietro di lei c’era un ragazzo giovane, poco più alto di lei, magro ma muscoloso, castano chiaro, capelli tagliati corti, un paio di jeans e una camicia bianca sopra una giacca blu. Il ragazzo stava osservando una serie di pullover impilati negli scaffali a circa cinque metri da lei.
Valeria cercò di guardare meglio quell’uomo sconosciuto e, quasi vergognandosi, si accorse che le piaceva. Le piaceva come si muoveva, come toccava i golf impilati, come muoveva le mani su quella pila di cachemire e lana. Il ragazzo aveva mani belle, chiare, affusolate, curate ma virili. Ma ciò che più le piacque fu la netta sensazione che anche quello sconosciuto l’aveva notata. Di sfuggita le era sembrato che il ragazzo avesse girato un po’ la testa verso di lei e le avesse sorriso. Forse era solo un’allucinazione, un profondo e oscuro desiderio che fosse così.
Cercò di scacciar via i suoi pensieri e tornò a concentrarsi su quel vestito scuro che continuava a tenere davanti a sé. Sì, le sarebbe stato proprio bene.
Poco dopo ebbe la prova che i suoi precedenti pensieri non erano frutto di fantasia. L’uomo s’era avvicinato a lei e, attraverso lo specchio, le sorrise senza dire una parola. Era uno sguardo intenso e amichevole ma quello che la colpì erano gli occhi dello sconosciuto: chiari, verdi, grandi e intensi. Lei resse lo sguardo per pochi secondi poi abbassò gli occhi, un po’ intimidita. Lui le passò accanto, ...