1. Perchè sono bisex - 3


    Data: 07/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: intesacomplice, Fonte: Annunci69

    ... gli slip ed era rosso in viso, si vedeva che era eccitato. Filippo era un bel ragazzo: occhi e capelli castani, alto 1,75, una peluria scura che ricopriva il centro del petto e i capezzoli e scendeva verso l’ombelico, alto, atletico, un corpo tonico, da sportivo, un figo pazzesco. E visto in quella condizione ho potuto verificare ciò che si diceva in giro: tra le gambe aveva un bell’arnese che, comunque, avevo già potuto notare quando metteva la tuta. Quel giorno in quella posizione le dimensioni del suo cazzo si manifestavano in tutta la loro grandezza, era magnifico, si vedeva che era dotatissimo.
    
    “Che fai,” gli dissi “ti seghi?”
    
    “Ho una voglia che non ti dico” rispose “lo infilerei in qualsiasi buco in questo momento.”
    
    Io lo guardai un po' eccitato devo dire, le esperienze precedenti stavano riaffiorando e mi stavano spingendo di nuovo verso istinti che avevo fino ad allora represso e controllato.
    
    “A chi lo dici” risposi ridendo “quasi, quasi prenderei anche te.”
    
    “Non sarebbe una cattiva idea” rispose lui.
    
    “Dai, non scherzare” dissi io, sperando che invece non fosse uno scherzo.
    
    Da quando ero entrato in quella stanza e lo avevo visto mezzo nudo con quell’arnese svettante da sotto gli slip, non pensavo che a spompinarlo.
    
    “Sei mai stato con uomini?” continuai io.
    
    “Si” rispose “ma solo le solite cose, segarsi insieme, sai le cose che si fanno tra amici da ragazzini.”
    
    “Ok” dissi un po' impacciato “prendo la matita e vado in camera mia.”
    
    Avevo ...
    ... una voglia bestiale e per non rovinare tutto, avendo timore di fare la figura della checca, andai verso il tavolo per prendere la matita con l’intenzione di uscire per poi andarmi a segare in camera mia. Non volevo essere io a fare il primo passo, avevo paura della sua reazione.
    
    “Marco, sai che hai un bel culo?”
    
    “Scusa?” rispondo.
    
    “Ho detto che hai un bel culo e che avrei voglia di giocarci un po'.”
    
    “Cosa? Ma sei pazzo?” continuo io, eccitatissimo ma ancora deciso a non scoprire le carte.
    
    Avevo notato che lui era veramente eccitato e che aveva uscito l’arnese di fuori in tutta la sua meravigliosa potenza, lungo, nodoso, bello duro svettante, uno spettacolo, e si segava lentamente.
    
    “Dai che ci divertiamo” dice lui “ti do anch’io il mio culo se è questo che ti fa paura. Ci scopiamo a vicenda.”
    
    A quel punto non ci ho visto più e, infoiato come una troia, saltai sul letto vicino a lui. La carica di ormoni aveva ormai preso il sopravvento ed io eccitatissimo gli presi il cazzo con la mano destra che iniziò ad andare lentamente in su, in giù, ripetendo un moto che conosceva bene, consolazione nei momenti di solitudine. Filippo agitava il bacino, spingendolo a colpetti avanti e indietro. La sua verga, mai nome fu più appropriato, non smetteva di crescere e indurirsi. Ne sentivo le venature, i battiti. La pelle spessa che la copriva era ormai completamente ritratta, ma scivolava ancora come un guanto attorno al palo di carne, pulsante e vivo. Il corpo di Filippo ...
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