I cavalieri della tavola rotonda - 3 sir lionello
Data: 10/12/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad
... a tutti i giovani cavalieri.
Il volto di sir Lionello si fece ancora più rosso.
“Ah ah ah – rise Merlino – e di cosa vi vergognate? È normale alla vostra età. Chi è la fortunata donzella?”, continuò avvicinandosi al davanzale per guardare di sotto.
Ma vide solo il signore di Perth che passeggiava con la sua dama. Si rabbuiò all’istante.
“Avete postato gli occhi troppo in alto, sir Lionello! - gli si volse con voce dura – vi conviene cercarvi una donzella più alla vostra portata.
Il rossore sul volto del giovane si accentuò.
“No, Merlino… - gli sfuggì nella concitazione del momento – non è lei che amo…”
Il mago sgranò gli occhi.
“Volete dire?...”, sussurrò, afferrandolo per un braccio e trascinandolo lontano dalla finestra.
Sir Lionello non rispose, ma rimase con gli occhi bassi e vergognosi.
“Avete concepito pensieri innominabili per sir Lamorak? – fece concitatamente – Che la Dea ci aiuti… Dovete assolutamente andarvene da qui. Guai se qualcuno lo scoprisse.”
“Solo voi lo sapete, Merlino, e dovete aiutarmi.”, lo implorò il giovane.
“Aiutarvi? Io? E cosa dovrei fare, andargli a parlare? Fare il ruffiano per voi?”
“Preparate una pozione, una magia, un sortilegio, che mi faccia arrivare fino a lui.”
“Siete diventato matto? Dimenticatevi questa faccenda, fate un favore a voi stesso.”
Ma Merlino che non era mai stato innamorato, purtroppo per lui, non conosceva la forza dell’amore, non sapeva fino a che punto sia impossibile ...
... estirparlo, una volta che abbia affondato le radici, o gli artigli, nel nostro cuore; così si trovò impreparato al profluvio di lacrime e di preghiere che il giovane sir Lionello gli versò ai piedi. E fu così che alla fine cedette e promise di aiutarlo.
Sir Lamorak e sua moglie avevano l’abitudine di dormire assieme la notte, tranne quei giorni in cui la maledizione della Dea si abbatteva su di lei, e la buona dama preferiva ritirarsi in una camera separata per non tediare lo sposo con i suoi disturbi; quindi l’uomo dormiva da solo nel suo letto.
Era l’occasione che Merlino aspettava: appena fu buio, infatti, e tutti si furono ritirati per la notte, fece salire una folta nebbia dal vicino lago, nascondendo alla vista uomini e cose. Per la verità era un vecchio trucco usato altre volte, come quando aveva guidato re Uther fra le braccia dell’amata Igraine, all’insaputa del marito, ma così, sui due piedi, non era riuscito a trovare di meglio.
Appena la nebbia ebbe avvolto il mondo esistente, penetrando perfino negli angoli più bui delle abitazioni e offuscando la luce delle torce, sir Lionello scivolò all’interno degli appartamenti di sir Lamorak, senza che le guardie ne avessero il minimo sentore, nonostante fossero quanto mai all’erta in quell’atmosfera ovattata. Penetrò, quindi, nella camera del signore di Perth, che vide un’ombra muoversi nella foschia e bisbigliò teneramente:
“”Oh, mia adorata, sei giunta finalmente…”
Merlino infatti aveva sparso su di lui la polvere ...