I cavalieri della tavola rotonda - 3 sir lionello
Data: 10/12/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad
... procurandogli fortissime sensazioni di piacere.
Poi, d’un tratto, quel corpo possente fremette e gli si abbandonò pesantemente
addosso, mentre sir Lionello sentiva riempirsi la valletta anale di una calda viscosità. Il signore di Perth era venuto, gli aveva sborrato in mezzo alle chiappe, sul buco del culo.
Calmatosi il respiro, dopo un ultimo bacio, l’uomo si rovesciò sul letto, sfilandogli dalla “figa” il cazzo ormai molle, e si abbandonò al sonno. Sir Lionello rimase un po’ a guardarlo, beandosi della visione di quella nudità così impudica, così seducente. Poi la sua attenzione si concentrò sul sesso, ora molliccio, che giaceva di traverso sul crespo boschetto del pube. D’un tratto stese la mano a carezzarlo: era morbido e viscido di sugo. L’odore dello sperma era forte, ma non gli dava fastidio, anzi era un ulteriore elemento che calamitava la sua attenzione.
Si leccò le dita: quella bava viscosa gli procurò un pizzicore alla punta della lingua. Allora non resistette oltre: ignorando il dolore sordo al basso ventre che lo scroto non ancora svuotato gli procurava, si distese bocconi sul letto e accostò il volto all’inguine di sir Lamorak.
Prendendo con due dita il sesso molle, lo scappellò e lo leccò teneramente. La bava viscosa che lo ricopriva lo elettrizzò e, senza indugiare oltre lo prese tutto nella bocca, ripulendolo con la lingua. Il signore di Perth ronfò nel torpore del sonno, ma il suo nerchio rispose alla sollecitazione e cominciò a richiamare ...
... sangue, gonfiandosi a dismisura e tornando in breve al precedente turgore.
Il giovane continuò a leccare estasiato quella colonna carnosa, avrebbe voluto portarlo di nuovo all’orgasmo, ma stavolta con la bocca, e saziarsi della sua essenza vitale; ma temette di svegliarlo, così si ritrasse e si fece silenziosamente una sega.
Quando sentì la campana suonare il terzo turno di guardia, sir Lionello capì che era ora di andare e dopo un’ultima occhiata al bel tenebroso abbandonato nel sonno, raccolse i suoi vestiti, se li infilò alla meglio e sgattaiolò fuori dalla camera, scivolando inosservato fra le guardie ancora avvolte dalla nebbia.
Il sole stava ormai sorgendo, quando il signore di Perth si riscosse dal greve torpore che lo aveva vinto e prima ancora di aprire gli occhi, allungò la mano a tastare il posto accanto. Trovarlo vuoto, fu una sferzata che lo riscosse del tutto. Dov’era Eryanna? Perché era andata via? Si alzò, si mise addosso qualcosa e si diresse alla camera di lei. Bussò e quando la fantesca gli aprì:
“Dov’è la signora?” le chiese.
“Dorme ancora: ha passato una notte agitata, mio signore.”
“E ci credo, - bofonchiò lui – sembrava averci il diavolo in corpo!”
Si avvicinò al letto della moglie: si sedette sul bordo e le prese la mano. La donna si svegliò.
“Buongiorno, mio signore.”, fece con aria assonnata.
“Buongiorno a voi, mia adorata. – rispose lui – Ma perché siete andata via
stanotte?”
La dama lo fissò senza capire:
“Perché ...