I cavalieri della tavola rotonda - 3 sir lionello
Data: 10/12/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad
... sono andata via? Mio signore, io non sono mai venuta da voi. Non stavo affatto bene e poi non sarei stata così sfacciata…”
“Come, non siete venuta? Ma se ci siamo dati piacere come non mai!”
“Ahimé dovete aver sognato; - fece lei con finta tristezza – e non so davvero se essere gelosa o meno di un sogno.”
Il signore di Perth scosse la testa: eppure, la sua presenza era stata così reale. Lasciò la moglie e tornò in camera: fu allora che vide qualcosa per terra vicino al letto. La raccolse: era la cintura che era sfuggita di mano a sir Lionello, senza che lui se ne accorgesse. L’uomo la guardò con attenzione: c’era uno stemma ricamato… lo stemma di sir Lionello! Che ci faceva la cintura di sir Lionello nella sua camera?
Ricordò certi particolari di quello che a quanto pare era un sogno… ricordò le carezze selvagge che aveva ricevuto… ricordò la sensazione che glielo stessero succhiando… No, la sua dama non avrebbe mai fatto quella cosa…
Ma allora, cos’era successo?
Interrogò le guardie alla porta, se qualcuno fosse entrato nella notte: nessuno, fu l’unanime risposta.
L’unica era convocare sir Lionello e sentire cosa aveva da dire.
“Spero che abbiate avuto una buona nottata.”, gli fece, quando lo ebbe davanti.
“Ottima, signore, - rispose sir Lionello – spero lo stesso anche per voi.”
In quel momento si accorse che l’altro stringeva fra le mani la sua cintura! Si sentì gelare il sangue, mentre gli occhi del suo signore lo trapassavano da parte a ...
... parte.
“Questa è la vostra cintura, non è così?”, gli chiese, mostrandogliela.
“Ha tutta l’aria di esserlo, mio signore.”, rispose il giovane con voce stentata.
“Già, ne ha tutta l’aria.”
Seguì un lungo silenzio. Il cuore di sir Lionello batteva così forte da sfondargli le tempie.
“Mi chiedo cosa state combinando voi e Merlino… perché ci dev’essere senza dubbio il suo zampino.”
Allora, sir Lionello non resse più: cadde in ginocchio e, a testa bassa, gli confessò tutto: il suo amore, il suo desiderio, l’incantesimo messo in atto da Merlino su sua preghiera.
“Vi rendete conto, sir Lionello, che per questo delitto meritate entrambi la pena di morte?”
“Sfogate su di me la vostra collera, signore: Merlino non ha colpa, tranne che di non aver saputo resistere alle mie preghiere. Solo io sono colpevole.”
Il signore di Perth rimase a lungo a fissarlo in silenzio. Poi:
“Sarei un ben misero signore, - fece sorridendo – se mettessi a morte chi ha peccato per avermi amato troppo. Vi perdono, sir Lionello, in nome del vostro affetto e della notte piacevole che mi avete donato.”
Sir Lionello sollevò la testa a fissarlo, incredulo e sbalordito.
“Ma che non succeda più! – continuò il signore di Perth – Non succeda più che vi intrufoliate nella mia camera di nascosto. D’accordo?”
“Sì, mio signore.”, fece sir Lionello e, prendendolo per un congedo, si alzò e si diresse alla porta.
“Cavaliere!”, si sentì chiamare quando stava già per aprire.
Si voltò e ...