Licia
Data: 13/12/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Felix3
... la bocca e toccandosi velocemente tra le gambe per poi leccarsi le dita.Sono impietrito, non so cosa dire o fare. “D’accordo, decido io. Mi sento davvero porca adesso...”. Si inginocchia di fronte a me, mi apre la patta dei pantaloni e mi tira fuori l’arnese. Lo guarda. Si ferma un attimo, come se le fosse venuto in mente qualcosa di piacevole (e sono contento, anche se un po’ stupito, visto che le dimensioni del mio pene raramente suscitano entusiasmo...). “Wow... è bello duro! Ma allora ti piaccio davvero...”, e se lo mette in bocca succhiandolo con foga. E intanto con le mani mi massaggia le palle, poi risale con le dita tra le mie chiappe, fino ad arrivare al buco del culo. Mi infila un dito dentro, lo muove su e giù, si toglie il cazzo dalla bocca facendolo scorrere lentamente sulla lingua e mi dice, sussurrando con voce roca mentre lo impugna segandolo con forza: ”Lo sai che sono ancora vergine nel culo?”. Se lo rimette in bocca, lo ingoia tutto, lo inonda di saliva mentre mi spompina. Mi toglie il dito dal culo, e fa uscire l’uccello dalla bocca continuando a leccarlo. Poi si alza in piedi tenendomi ancora il cazzo in mano, mi guarda negli occhi, si gira, si inginocchia e si mette a quattro zampe davanti a me mostrandomi il suo culetto meraviglioso e mi dice, ancora in un sussurro roco e volgendo il viso verso di me: ”Sodomizzami. Ti prego sfondami il culo. Voglio il tuo cazzo nel culo Fabio. Ti prego, ti prego, ti prego...”. Sono come ipnotizzato, mi inginocchio ...
... dietro di lei, le apro le chiappe – lisce, morbide, stupende – e le appoggio la cappella sul buchino. “No” mi dice, “prima leccamelo”. Così mi inginocchio anch’io e le passo la lingua tra le chiappe; mi fermo sul buchino e lo lecco con trasporto; con le mani le divarico sempre più le natiche, le allargo per bene lo sfintere e ci infilo dentro con forza la lingua. Lei non sta zitta un attimo: o geme di piacere o continua a getto continuo a dire oscenità, con la sua voce giovane e roca, e il suo visino candido e innocente. “Ancora. Ancora. Sì, però voglio anche il tuo cazzo, non solo la lingua. Voglio sentire il tuo bel cazzo duro che mi allarga il buco del culo. Dentro, dentro fino alle palle. Lo voglio sentire dentro di me. Dai, prendi qualcosa per lubrificarmelo per bene. Lo voglio, sbrigati”.Mi alzo, quasi inebetito, non connetto più. Sono in bagno, ma cosa prendo come lubrificante? Apro l’armadietto... burro di Karitè, andrà bene? Boh, sì, torno nella stanza... Non c’è più. Vado nella mia camera.Lei è al centro del letto, completamente nuda, con la schiena appoggiata alla spalliera, le gambe divaricate; con la mano sinistra si tocca voluttuosamente il clitoride mentre un dito della destra è infilato nella vulva. La guardo. Il sobbalzare dei suoi seni di burro che spuntano dalla cortina dei capelli corvini; il muoversi frenetico delle mani sul suo sesso; lo sguardo sfrontato, con gli occhi leggermente strizzati; la bocca – rosa, umida, morbida – che non smette un istante di ...