1. Passione negata


    Data: 20/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Vincep14

    ... quelle che erano le mie tendenze, non si faceva alcun problema a dormire al mio fianco con addosso solo le mutande. L’anno successivo, nell’estate tra quarto e quinto anno, ebbe l’idea di fare una vacanza in Sicilia soltanto noi due. Questa volta non c’era nessuna ragazza da conoscere, semplicemente avevamo piacere di stare insieme. Anche in quella circostanza la vergogna di dormire in boxer non sembrò riguardarlo, come la sensazione di imbarazzo che molte volte questo tipo di situazione può sollevare non riguardò me. Anzi, complice un disguido con i proprietari del B&B, ci trovammo nientemeno a condividere un letto matrimoniale. L’idea di finire a letto insieme era ben lontana dallo sfiorarmi il cervello, nonostante lui scherzosamente spesso mi provocasse o mi prendesse in giro.
    
    Non sapevo che pochi mesi dopo quel viaggio avrei completamente perso la testa per lui, e che mi sarei venduto un rene per vederlo di nuovo in boxer. Il nostro percorso scolastico si avviava verso le battute conclusive. Quando iniziai a provare interesse per lui era all’incirca il mese di novembre. Venivo da una pesante delusione, poiché tempo prima mi ero innamorato di un ragazzo che non ricambiava i miei sentimenti. Piano piano stavo cercando di lasciarmi alle spalle tutta quella storia, forte anche del supporto di Francesco e degli altri nostri amici. Lui forse era quello in grado di trasmettermi maggiore senso di protezione. Quand’ero in sua compagnia era come se mi sentissi sempre al sicuro. ...
    ... Fu in quelle settimane che iniziai a vederlo con occhi completamente diversi e ad interessarmi al suo aspetto, che fino a quel momento non mi aveva mai detto nulla. Iniziai ad ammirare ogni aspetto di lui, cominciando da quella barba ormai folta che sembrava accrescere la tua mascolinità, conferendogli un non so che di misterioso ma protettivo al tempo stesso. Iniziai a sentirmi morire dentro tutte le volte che parlava di una ragazza a cui stava facendo la corte. Con lui mi sforzai di comportarmi come avevo sempre fatto, non per paura che reagisse male all’idea che mi ero preso una cotta per lui, ma per paura che la cosa ci avrebbe inevitabilmente potuto allontanare. L’allontanamento, per altre ragioni rimastemi poco chiare, avvenne ugualmente. In quelli che erano i nostri ultimi mesi di scuola lui iniziò a soffrire per Martina. Era quasi sempre molto silenzioso, spesso sfuggente. E questo non poteva che amplificare la mia sofferenza, che ogni giorno traeva sostentamento dal suo atteggiamento spesso molto distaccato, in particolar modo proprio nei miei confronti. In alcune occasioni fu lui stesso a fare riferimento al fatto che ci stavamo sempre di più allontanando. Ma le promesse di riavvicinarci che ci facevamo puntualmente trovavano sempre meno modo di realizzarsi. A tutto ciò si aggiungeva il fatto che di lì a poco ci saremmo diplomati, e ognuno probabilmente avrebbe intrapreso una via diversa. E a me l’idea di non vederlo più tutte le mattine faceva stare sempre peggio. ...
«1234...9»