Passione negata
Data: 20/12/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Vincep14
... Anche il periodo degli esami di maturità trascorse in questo clima lacerante, in particolare da quando mi giunse all’orecchio la voce che stava progettando di trasferirsi a Roma per frequentare l’università.
Le settimane successive agli esami furono devastanti. L’idea di perderlo completamente non mi andava per niente giù. Fu così che decisi di stravolgere completamente i miei piani e trasferirmi anch’io a Roma. Quando gliene parlai sembrò molto entusiasta della notizia. Mi propose immediatamente di prendere casa insieme, per poi ritirare quasi subito la proposta, dicendo che suo padre si era già preoccupato di cercargli una sistemazione in zona universitaria, dunque completamente fuori da quelle che erano le mie possibilità economiche. Determinato all’idea di seguirlo ugualmente, mi attrezzai per trovare un posto letto in casa con sconosciuti in una zona più periferica. E quando gli feci notare ancora una volta il mio rammarico per la distanza che ancora non si era sanata, lui, mostrandosi dispiaciuto, mi promise che avremmo senz’altro ritrovato la nostra amicizia di un tempo, tranquillizzandomi sul fatto ci saremmo aiutati a vicenda in questa nuova avventura.
Fu durante i giorni precedenti il trasloco che iniziò a scrivermi delle cose che se da una parte davano da bere a tutte le mie illusioni, dall’altra restavano comunque in linea con il suo modo di fare sempre molto scherzoso. Una volta, ipotizzando che qualche volta sicuramente sarebbe capitato di restare a ...
... dormire l’uno a casa dell’altro, mi scrisse chiedendomi cosa avrei fatto se lui una sera ubbriaco mi avesse chiesto di fargli un pompino. Cercai di stare al gioco ma senza espormi troppo, anche se dentro di me il pensiero mi eccitava da morire.
Arrivato il mese di settembre fu lui il primo a trasferirsi, poiché i suoi corsi iniziavano con circa due settimane di anticipo rispetto ai miei. Appena arrivai anch’io insistette per uscire la prima sera utile. Andammo in giro per Roma, chiacchierammo molto e amabilmente. L’impressione fu quella di averlo ritrovato. Il giorno seguente gli scrissi che mi aveva fatto piacere stare insieme, e che mi era veramente mancato. Nonostante avesse ignorato il mio sms, gli chiesi se aveva problemi a dormire a casa mia la notte successiva, poiché i miei coinquilini sarebbero stati fuori e non mi andava ancora di dormire da solo in un appartamento di una città che ancora non conoscevo. Neanche questo messaggio trovò una risposta, così come quelli dei giorni seguenti, in cui non tardai a manifestare la mia seccatura. Avrebbe potuto quantomeno rispondermi gentilmente che non poteva. Quando dopo alcuni giorni mi scrisse come se niente fosse per propormi di andare a mangiare un panino mi sforzai di ignorarlo. Ignorai i suoi sms anche nei giorni seguenti. Avevo messo in discussione tutta la mia vita pur di non perderlo. E nonostante questo lui non lo sapesse, ero furioso per quello che era stato il suo atteggiamento. Fu quando mi accusò di essere troppo ...