1. Il giovane ispettore


    Data: 20/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano

    Giacomo era un ragazzo milanese di 23 anni ma ne dimostrava decisamente meno, tanto da essere chiamato da tutti Giacomino. Magro, di bassa statura, biondo scuro. Due erano le caratteristiche che lo rendevano molto attraente: gli occhi verdi iridati, che colpivano immediatamente, ed un culetto da far venire una voglia immediata di sfondarlo.
    
    Dal punto di vista sessuale era ancora molto indeciso. Aveva avuto molte ragazzine ma anche molte esperienze omo. Si era imparato a fare bene i pompini ma dietro era ancora vergine. Non si sentiva pronto proprio per quella indecisione che lo confondeva e non aveva mai voluto darlo. Si, certo, si sentiva attratto forse di più dagli uomini ma se fosse riuscito a sopprimere quelle pulsioni avrebbe potuto farsi una famiglia e sentirsi “normale”, almeno secondo le regole comuni della società.
    
    Attraverso le conoscenze del padre, era stato appena assunto da una grossa industria multinazionale che aveva interessi in branche diverse dell’economia. Tra le società dipendenti ve n’era una che estraeva carbone e che aveva sede in Sardegna.
    
    Bisognava mandare qualcuno a fare una relazione sulla situazione ma nessun dipendente di quell’industria voleva andarci. Sarebbe stato un viaggio troppo snervante così, essendo il più giovane assunto, fu lui ad esserne incaricato.
    
    La cosa non gli pesò più di tanto anzi: un bel viaggio, anche se di lavoro, era sempre meglio che stare dietro una scrivania ed il suo “sacrificio” sarebbe stato visto di ...
    ... buon occhio dai superiori.
    
    Appena sbarcato, fu accolto da un operaio che lo avrebbe accompagnato alla sede con un furgoncino della società. L’operaio era un maschio prestante, sui trent’anni, con grossi baffi alla mongola e vestito di una tuta da lavoro che lo rendeva ancora più attraente, per non dire, poi, di come metteva in evidenza il pacco di tutto rispetto.
    
    “Signor Giacomino, ben arrivato” e gli strinse la mano. Che mano grande e forte! La sua parte gay fece fatica a contenersi. Quello che gli fece rabbia fu perché lo aveva chiamato Giacomino. Così confidenziale. Certamente era stato qualcuno della sede centrale ad aver spifferato quel suo diminutivo.
    
    Viaggiarono per quasi un’ora per raggiungere la meta durante la quale, di nascosto, ogni tanto, lanciava un’occhiatina al pacco dell’operaio e si sentiva ribollire. Quasi sentiva che a quel uomo avrebbe dato volentieri la verginità ma era lì per motivi di lavoro e doveva mantenere un contegno degno del suo ruolo.
    
    Quando arrivarono, dapprima raggiunsero quello che sarebbe stato il suo alloggio per lasciare i bagagli poi, senza perdere tempo, fu condotto alla miniera dove avrebbe incontrato il direttore. L’eccitazione che aveva accumulato nello stare accanto al suo autista passò in secondo piano quando si presentò al capo.
    
    Era un uomo che avrà avuto poco più di 50 anni, anche lui con i baffi, ma di taglio normale, molto folti e brizzolati. Sarà stato alto 1,90 e molto muscoloso. Si vedeva che anche lui aveva ...
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