Il giovane ispettore
Data: 20/12/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano
... direttore che lo dominava con tutta la sua possanza. Quello chiuse la porta e rimasero soli in quello spazio angusto. Si vedeva che anche lui era un po’ brillo.
“Adesso, bel ragazzino, ci divertiamo un po’”, disse con la sua voce baritonale.
Prima che Giacomo riuscisse a dire mezza parola, gli mise le grosse mani sulle spalle e lo costrinse a sedersi sulla tazza, col viso all’altezza del voluminoso pacco. Gli schiacciò la testa contro e gliela strofinò sopra poi, con tutta calma, si slacciò i pantaloni e se li calò assieme alle mutande fin sotto le palle pendenti. Un grosso cazzo semieretto, profumatissimo del tipico odore pungente delle parti intime di un uomo, gli si parò davanti. Sarà stato l’alcool o quella sua tendenza fin troppo repressa ad esplodere ma il giovane non ci pensò due volte ad aprire la bocca e ad avvolgere con le labbra e la lingua tutto quello che riusciva a far entrare. Agguantò la parte restante dell’asta e si aiutò a pompare ed insalivare quel membro fantastico, pieno di vene in evidenza.
“Ahhh… Si… Sei bravo… Si vede che ne avevi voglia. Non mi ero sbagliato, piccolo frocetto. Succhia… Così… Si… Ahhh” e spingeva cercando di ficcarglielo più in fondo possibile, ma lui resisteva tenendolo ben stretto in mano in modo che non potesse andare oltre. Già gli toccava le tonsille in quel modo, figuriamoci se fosse entrato tutto. Lo avrebbe soffocato. Non mancava però di gustarselo per bene e coprendolo dell’abbondante saliva che produceva.
“Ahhh… ...
... Che bocca calda… Siii… Siii… Potrei fartela bere tutta… Ooohhh… ma voglio il tuo culo” e glielo sfilò di colpo dalla bocca. Lo tirò su, lo girò di spalle e gli calò le braghe fino al ginocchio.
“Mmmm… Che bel culetto che hai. Nudo è ancora meglio”.
Gli agguantò le natiche con i pollici sepolti nello spacco all’altezza del buchino rosa e gliele separò, estasiandosi a quella visione.
“No, no, la prego, lì no. Non l’ho mai preso. E’ troppo grosso. La faccio venire in bocca ma lì no”, disse piagnucolando.
“Sei vergine? Meglio ancora. Non posso più fermarmi. Devo romperti il culo. Devo assolutamente”. Puntò la grossa cappella alla sua rosellina e, con una spinta, gliela mise dentro deflorandolo. Nonostante fosse completamente insalivata, il dolore fu grande.
“AAAIAAAHHH… Oooohhh… Fa maleee…”, urlò e sicuramente lo avevano sentito tutti. Forse sperava che qualcuno lo andasse a salvare. Forse, ma forse no. Presto il dolore si incontrò col piacere sempre più crescente man mano che i colpi che riceveva diventavano più fitti e profondi. Poi fu il piacere a prendere il sopravvento e le sue urla si trasformarono in gemiti di goduria che non passarono inosservati al maschio.
“Ecco… Lo vedi? Ti piace… Vero che ti piace prenderlo al culo?... Dillo, puttana… Ammettilo”.
“Si, si, mi piace… Non smetta… continui”.
“Dillo forte”.
“Mi piace, siii mi piace”.
“Più forte, più forte”.
Lo gridò più forte che poteva, mentre sborrava sul pavimento. Le contrazioni dell’ano ...