Il giovane ispettore
Data: 20/12/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano
... appena spanato portarono anche l’uomo al momento di non ritorno.
“Siii… Ti sborro in culooo frocio schifoso” e si scaricò completamente i coglioni nel più profondo di quel corpicino ormai inerme. Ci volle del tempo prima di riprendere fiato. Non era più tanto giovane. Poi lentamente si sfilò. Una rapida pulita con la carta igienica e richiuse tutto nei pantaloni.
“Accidenti. Erano anni che non facevo una sborrata simile. Alla prossima”. Aprì la porta ed uscì.
A Giacomino girava la testa. Era stato appena sverginato e nemmeno con cautela eppure, alla fine, doveva ammettere a sé stesso che gli era piaciuto. Si tirò su ma si accorse che fuori della porta si era creato un assembramento di maschi arrapati, eccitati da quello che avevano sentito. Lo si leggeva sulle loro facce ma lo si capiva anche dai loro membri ritti e duri che si tenevano tra le mani.
Non ebbe tempo neppure per rendersi conto della situazione che il vice direttore, cazzo in resta, entrò lasciando aperta la porta affinché tutti potessero vedere. Le forti mani lo costrinsero a sedersi sulla tazza e, mentre la sborra gli colava fuori dal buco, ebbe la bocca invasa dalla nuova mazza che cominciò subito a fotterla. La cappella andava velocemente dalla gola alle labbra, senza mai uscire e, dopo dieci minuti di quel trattamento, gli sparò dentro continui schizzi di sborra che il ragazzo ingoiò voracemente.
Gli altri maschi rumoreggiavano impazienti. Ad uno ad uno, secondo un ben preciso ordine ...
... gerarchico e di anzianità, approfittarono di lui scaricandogli tutti dentro, in culo o in bocca, una quantità infinita di sperma. Beh, a dire il vero, gli ultimi, che non ce la facevano più di aspettare se lo fecero due per volta mettendolo a 90 gradi. Anzi, per ben tre volte, mentre uno glielo metteva in culo stando seduto sulla tazza, un altro glielo metteva dentro contemporaneamente da dietro, nel suo culo ormai irrimediabilmente sfondato.
Tutti godettero come animali, trattandolo da vera puttana, senza alcuna remora. Erano mesi che non vedevano una donna ed erano carichi da scoppiare. Rimasto solo, la sborra gli colava copiosa lungo le gambe e quella fuoriuscita dai lati della bocca gli si andava seccando sulle labbra e sul mento. Ma era infinitamente felice. Anche lui aveva goduto molto e capì così quale era la sua vera natura.
Si pulì con la carta e si lavò con l’acqua come poté. Si ricompose e si avviò verso la sala. Camminava a fatica, a gambe larghe. Il culo gli faceva male ed era certo che non si sarebbe potuto sedere senza dolore per un po’. Si sentiva aperto. Poteva sentire l’aria che gli entrava nel buco slabbrato.
Col viso rosso attraversò la mensa. Tutti erano seduti a gruppi ai diversi tavoli, con le loro birre davanti. Ridevano e scherzavano come se non fosse successo nulla. Ridevano di lui, certamente. Saranno stati una trentina, tutti maschi molto virili, tutti con le loro lucenti fedi al dito, tutti avevano partecipato al suo stupro di gruppo. Tirò dritto ...