1. Il giovane ispettore


    Data: 20/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano

    ... lavorato molto in miniera prima di arrivare a dirigerla. Anche gli altri uomini che vide erano tutti estremamente forti e virili. Capì che stare tra loro per alcuni giorni sarebbe stato veramente difficile. Avrebbe messo a dura prova la sua resistenza. Lui era un ispettore ed avrebbe dovuto mantenere degnamente il suo ruolo.
    
    Cercò quindi di mettere da parte certe sue pulsioni e si buttò a capofitto nelle questioni di lavoro. Il direttore gli spiegò l’andamento dei lavori, gli fece vedere documenti, conti, grafici ma non sempre lui riusciva a seguirlo, specialmente quando, per vedere alcune carte, ci si chinava sopra vicino a lui, la testa accanto alla sua. Non aveva profumi ma la sua pelle odorava di maschio autentico. Non gli era mai capitato di sentirne uno così forte. Riuscì a stento a trattenersi dal buttarglisi addosso e farsi fare tutto ciò che quello avrebbe voluto.
    
    Lo stesso autista lo accompagnò a visitare l’interno della miniera. Scesero con il montacarichi per centinaia di metri. Ovunque operai in canottiera od a torso nudo, pieni di muscoli, sudati. Non poté non vederli, il suo sguardo ne era magneticamente attratto e più di uno si era certamente accorto delle sue attenzioni e gli sorrise. Si era accorto che anche molti di loro lo osservavano. Era perché era un estraneo, per di più ispettore, o per quel suo maledetto culetto? Ma no, che andava pensando! Quelli erano uomini veri e non avevano di sicuro certe tendenze. Quasi tutti, poi, erano sposati, avevano ...
    ... la fede al dito.
    
    Al ritorno l’autista gli disse che la sera, dopo cena, la sala mensa si trasformava in una specie di pub dove si beveva, si cantava e ci si divertiva con battute e barzellette. In quel posto non c’erano altri divertimenti. Arrivato al suo alloggio, ordinò a sé stesso di lasciare da parte certi pensieri assurdi però, sotto la doccia, non resistette e dovette tirarsi una mega sega pensando a tutti quei maschi favolosi, sperando che ciò bastasse, almeno per il momento, a calmare i suoi bollori.
    
    Si ricredette quando, a cena, sedette alla tavola del direttore e tutta la sala era piena di quegli uomini… e dei loro sguardi. Sarebbe stata veramente dura. Dopo anche lui si lasciò andare a bere tutti i cicchetti e le birre che gli venivano offerti e si ritrovò a parlare forse troppo, rischiando di superare il limite che si era imposto. Il direttore spesso gli metteva il braccio sulle spalle avvicinandolo a sé. A volte anche la mano sulla gamba. Resistette ma decise che quella sera, a letto, prima di dormire, si sarebbe dovuto fare un’altra sega.
    
    Ad un certo punto, a causa del troppo bere, sentì l’impellente bisogno di urinare. Chiese dove erano i bagni e, con andatura un po’ incerta, riuscì a raggiungerli. Entrò in una cabina e, per l’urgenza che aveva, non richiuse la porta dietro e si abbandonò con sollievo ad una lunga pisciata.
    
    Appena finito di sgrullarselo e prima di rimetterlo dentro sentì di avere qualcuno alle spalle. Si voltò e si trovò davanti il ...