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Senti ancora freddo?
Data: 20/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: DavidGroffud
Le vie del centro sono tranquille. La piccola località di mare in cui sono cresciuto mantiene sempre gli stessi contorni. D'inverno i colori si fanno più tenui. L'aria non diventa mai davvero fredda, ma le persone si. In qualche modo il loro atteggiamento lascia trasparire una rassegnazione che racconta di speranze distrutte. Sogni mai pronunciati nemmeno ad alta voce. Non visitavo questo posto da quasi dieci anni. Me lo ricordavo più grande. Però non si può restare indifferenti alla sua bellezza viscerale. Anche con la poca gente che lo frequenta in questa stagione. Mi stringo nel giubbino. Tiro su il cappuccio per coprirmi la testa. Da quando ho deciso di radere i capelli a zero gli inverni sembrano più freddi. Chissà se mi ci abituerò mai. Saltello da sotto un balcone al successivo nella speranza di raggiungere l'auto senza bagnarmi fino al midollo. Ovviamente non serve a molto. Una goccia di pioggia mi bagna il lembo di pelle proprio sopra la vita. Muovendosi il giubbino si è sollevato di pochi centimetri. Ha scoperto il bordo superiore dei jeans a vita bassa. Un brivido mi percorre la schiena ma non mi affretto a tirare giù l'indumento. Ci ho messo anni ad accettare il mio corpo. Ho sudato e combattuto per sviluppare una buona muscolatura. Non ho più paura di esporlo. Supero alcune grandi vetrine di un negozio di abbigliamento. La mia immagine riflessa corre slanciata e si confonde con le gocce. Una donna in auto mi passa accanto e mi fissa. La pioggia mi ha ...
... incollato i jeans alle cosce. Lasciano poco all'immaginazione. Intuisco il suo sguardo lascivo. Lei lo distoglie imbarazzata. Ho quasi trentasei anni e spesso ho la sensazione di aver sprecato molto tempo spaventato del giudizio degli altri. Troppo alto. Troppo grasso. Troppo serio. Troppo taciturno. Troppo colto. Troppo buono. Una sequela di esagerazioni di cui riconoscevo il significato a malapena. Ormai è acqua passata. Innamorarmi mi ha fatto crescere. Ho visto il mondo con più chiarezza ma ho anche scoperto il significato più profondo di dolore e perdita. L'ho lasciato io e non me ne pento. Anche se mi sento solo ogni notte. Credevo che un paio di giorni nella vecchia casa al mare dei miei nonni mi avrebbe aiutato a rilassarmi. Balle. Sono quasi affogato in ricordi troppo dolorosi. Sono letteralmente corso fuori da quelle mura pur di riprendere a respirare normalmente. La pioggia mi ha sorpreso. Devo raggiungere la macchina. Trovo riparo sotto dei portici poco illuminati. Presto farà buio. Sento odore di caffè. Il bar preferito di mio padre è poco più avanti. La sua mobilia vecchio stile e le grandi finestre mi hanno sempre affascinato. Ma ci vado raramente. Anche lì ci sono troppi ricordi. Sento una voce. Bassa, profonda. Parla inglese. Mano a mano che mi avvicino capisco che sta parlando al telefono. La conversazione non deve essere piacevole. Lo vedo. Di spalle. Alto quasi dieci centimetri più di me. Indossa una semplice maglietta bianca e jeans scuri. ...