1. Senti ancora freddo?


    Data: 20/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: DavidGroffud

    ... Vecchi, strappati. Ha spalle larghe e forti. Braccia muscolose che non avrò nemmeno con mille anni di palestra. Sono ricoperte di splendidi tatuaggi. Ogni singolo centimetro.
    
    Non riesco a credere che stia vestito così leggero con questo tempo.
    
    L'uomo continua a parlare. Non si accorge di me. Io rallento il passo. Inconsciamente. Come se la mia presenza potesse disturbare il diverbio telefonico. Tengo la testa bassa e mi infilo le mani nelle tasche dei jeans. Avrei dovuto mettere la cintura. Il gesto li trascina un po giù. Mentre parla gesticola. È incazzato. Si gira di scatto e mi vede mentre gli passo dietro. Vedo che ha una sigaretta in bocca e che non riesce ad accenderla.
    
    È più giovane di quanto pensavo. Poco più di vent'anni. Ha una bella mascella squadrata e labbra ben disegnate. Gli occhi sono semichiusi per l'espressione arrabbiata. Cerco di ignorarlo e tiro dritto.
    
    Per un secondo lui smette di parlare e mi osserva. Poi ricomincia a insultare la persona all'altro capo.
    
    Lo supero e sento il rumore dell'accendino. Non si accende. Lui impreca.
    
    Dall'altro lato della strada c'è un tabaccaio.
    
    Prendo una decisione molto stupida. Attraverso la strada saltellando tra le pozzanghere e mi infilo nel piccolo negozio. Compro un'accendino a Zippo. Uno di quelli che dovresti saper accendere con un solo gesto da figo. Ovviamente io non so farlo. Forse lui si. Nei pochi metri dal tabaccaio al punto in cui l'ho incrociato mi maledico. centinaia di volte.
    
    Non ...
    ... dovrei rivolgergli la parola.
    
    Non lo conosco.
    
    Fuma, ed io odio il fumo.
    
    Sembra aggressivo. Io odio le persone aggressive.
    
    Mi faccio queste domande ma sto ancora camminando. E poi eccolo davanti a me.Mi chiedo cosa stia pensando nel momento in cui mi vede. Sono bagnato fradicio e gli sto porgendo un'accendino nuovo di zecca.
    
    Lui mi guarda negli occhi. I suoi sono grigi. Profondi. La luce calante gli regala riflessi sfaccettati. Si passa una mano tra i capelli e chiude la chiamata. Sono biondi. Lunghi dalla fronte alla nuca. Rasati sui lati.
    
    Sostengo il suo sguardo. Mi sento stupido. Ridicolo. Prego che accetti la cortesia e mi lasci sprofondare nell'imbarazzo di un gesto fin troppo esplicito. I suoi occhi mi squadrano dalla testa ai piedi. Mi fanno un effetto strano. Sembra capace di capire ogni virgola delle frasi che mi scorrono in testa.
    
    Non voglio il suo disprezzo. Sono solo stato gentile.
    
    Allunga la mano e prende l'accendino. Ovviamente sa accenderlo in un sol colpo. Si muove lentamente. Sembra godere di ogni piccolo gesto. I muscoli delle sue braccia si flettono, si gonfiano, si rilassano. La temperatura bassa mi aiuta a non arrossire. Cerco di tenere gli occhi fissi sul suo volto. Anche se c'è una montagna di carne su cui posarli proprio davanti a me.
    
    fa un lungo tiro con la sigaretta. Si mette la mano libera in tasca.
    
    «Prediamoci un caffè» mi dice. Ha un'accento irlandese molto forte. Si dirige verso il bar. Non ha chiesto. Non ha atteso una ...