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Senti ancora freddo?
Data: 20/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: DavidGroffud
... risposta. Lo seguo. Lui entra e fa un cenno al barista. Mi guarda e indica un tavolo in un angolo vicino ad una finestra. «Arrivo, tu siediti.» Mi siedo. abbasso il cappuccio ed apro la cerniera del giubbino. Lo vedo parlare con il barista e poi prendere due tazze di caffè lungo. Me ne porge una e poi si siede davanti a me. Ha ancora accendino e sigaretta in mano. «Grazie.» «Di niente.» «Tu non fumi.» «No, io non fumo.» «E l'accendino?» «Ho pensato che ne avessi bisogno più di me.» Lui resta in silenzio. Mi guarda. Inizia a sorseggiare il caffè. Io sento freddo. Il caffè è caldo, buonissimo. Ma se resto fermo così mi prendo una polmonite. Sono combattuto. Lui è l'essere più bello che abbia mai incontrato. Potrei guardarlo per ore. Ha un'espressione impassibile. Certo, vuole capire. Si chiede cosa voglio da lui, forse. Rabbrividisco. Ho le guance rosse. Non è un buon segno. «Senti freddo?» «Un po'.» Lui tace ancora. Spegne la sigaretta e mi guarda le mani. Le osserva a lungo. Mi accorgo solo in quel momento che sto stringendo troppo forte la tazza. Ho le nocche bianchissime. «Ci penso io» mi dice. «Prego?» «Al freddo. Vieni con me.» Si alza e di nuovo mi precede senza aspettare. Paga i caffè. Prende un giubbotto di pelle nera da un appendiabiti e lo indossa. Percorre alcuni passi sotto i portici ed io mi metto al suo fianco. Vorrei fare mille domande. Invece sto zitto. Sono sicuro che potrei rovinare tutto. per ...
... una volta lascio che gli eventi mi trascinino senza discutere. Lui si ferma accanto a duna moto stradale verde elettrico. Sale in sella e avvia il motore. Mi guarda. Sta fermo, fa accelerare il motore in folle. Lo osservo. mai nemmeno sognato un maschio così. Sento odore di guai. Di quelli da cui non vuoi scappare. Il tipo di problemi che non vorrai mai risolvere. Mi avvicino. Salgo in sella dietro di lui. Non appena gli metto le mani attorno alla vita scarica a terra i kw della moto. L'accelerazione è bruciante. Socchiudo gli occhi mentre sfreccia tra le vie cittadine, poi si allontana da centro e percorre una strada che si inerpica in collina. Pochi minuti dopo raggiungiamo una villa. Moderna, circondata da alte mura. Superiamo il cancello e ci fermiamo sul vialetto di fronte all'ingresso principale. Lui mi strada. Apre il grande portone blindato ed entra. Io lo seguo con le mani sempre sprofondate nei jeans. La porta si richiude da sola dietro di noi. C'è poca luce dentro. Lui continua a precedermi. Non si volta. attraversiamo un corridoio e poi entriamo in un grande salotto. C'è un camino acceso. Lui si ferma davanti al fuoco. Si toglie il giubbotto e lo lancia su un divano. Poi si gira verso di me e mi guarda, Sempre tenendomi gli occhi addosso si sfila la maglietta. Libera pettorali gonfi, scolpiti. Anche su torace e addominali ci sono meravigliosi tatuaggi. Non si ferma. Sbottona e jeans e li lascia cadere. Niente mutande. Il cazzo è perfetto. Lungo e scuro. ...