Serate d'estate fra sogni e realtà
Data: 21/12/2018,
Categorie:
Lesbo
Autore: Mirosa, Fonte: Annunci69
... il suo sesso da lappare, però d’allora per venire a scuola aveva indossato sempre gonne piuttosto comode e non perdeva occasione di convocarmi nel suo ufficio, con la scusa che ero creativa.
Seduta sulla poltrona chiudo gli occhi e non riesco a controllare la mia mente che s’immerge in nuove situazioni psico-reali.
Mi vedo all’ingresso d’una nuova discoteca, l’addetto alla selezione mi blocca, non protesto neppure, sto per andarmene, quando due mani si posano sui miei fianchi e una voce roca dice: «È con me». Colei che ha parlato mi prende per mano e mi fa entrare, è una mulatta alta almeno 180 cm, immagino che sia sui settanta chili, ben distribuiti nei punti giusti. Denti bianchissimi, ovale del viso perfetto capelli rasati:
«Perché lo hai fatto?» Chiedo.
«Ti dispiace? Sto cercando una ragazza per un lavoro un po’ particolare; ti ho puntato e se non mi deludi il posto è tuo».
«Cosa ti fa pensare che io sia in cerca di lavoro?» Le dico.
«Infatti, non lo cerchi, però l’impiego che ti offro è di quelli che non si possono rifiutare, sia per i soldi che ci tirerai fuori, sia per il divertimento che ne verrà. Ho notato come guardi le altre donne, ho aspirato l’afrore che emani mentre le punti, da ciò ho capito che sei la porcellona adatta al mio scopo». Intanto che camminiamo in mezzo alla folla che si dimena mitragliata dagli effetti speciali, mi ha infilata una mano dentro la scollatura e sta pizzicandomi un capezzolo, quando poi entriamo in un ufficio, ...
... chiude la porta con la sicura e senza indugio, mi toglie sandali e jeans, il mio tanga se lo mette in tasca, mi issa sul bordo della scrivania, lei lo fa sul seggiolino girevole, mi divarica le cosce, se le alloggia sulle spalle e si produce nella più fantasmagorica leccata di culo e fica che io abbia mai subito. Ha la lingua lunga e ruvida e quando la piega a tubo e l’irrigidisce sembra un piccolo pene animato di vita propria e non c’è anfratto delle mie intimità che non vada a esplorare, tanto che in una manciata di minuti ho un paio di orgasmi e nel corso del secondo bofonchio:
«Facciamolo insieme sul tappeto». Continua a titillarmi il glande del clitoride, fino a che emano un lungo sospiro che pone fine al mio sublime godimento».
«Io ho una padrona e devo chiedere a lei il permesso per godere. Però ti giuro che non mi fa mancare nulla, è una padrona meravigliosa, severa il giusto, che mi premia spesso ma se sgarro, mi castiga duramente. Mi ha detto di cercarle una cagnolina. Vuoi diventare tu la sua bestiola? Ti giuro che non ti pentirai; quello che ti ho fatto adesso è una bazzecola al cospetto dei godimenti che proverai insieme a noi due. Io sono Jasmine, le tue mutandine vieni a prenderle domattina alle nove precise a questo indirizzo; se non ti vedo c’è già pronta una cassiera del supermercato che si bagna ogni volta che pago il conto». Dicendomelo mi scarabocchia un indirizzo all’interno d’una bustina di fiammiferi che reclamizza il locale:
«Alle 11 precise. Ora ...