Serate d'estate fra sogni e realtà
Data: 21/12/2018,
Categorie:
Lesbo
Autore: Mirosa, Fonte: Annunci69
... vai a divertirti». E mi da una manciata di buoni consumazione.
Io non sono niente di speciale, però ripeto che il mio modo di guardare le donne, coinvolge pure alcune che, fino a quel momento non hanno mai pensato di sperimentare l’amore saffico.
« …la padrona mi ha detto di cercarle una cagnolina. Vuoi diventare tu la sua bestiola? Ti giuro che non ti pentirai; quello che ti ho fatto adesso è una bazzecola al cospetto dei godimenti che ti procureremo…e che lingua ha Jasmine».
Manipolando questo pensiero ondeggio in mezzo alla pista, illuminata a intermittenza dai bagliori. È inutile che mi racconti delle palle, so già per certo che andrò all’appuntamento.
Continuo a tenere gli occhi chiusi seduta sulla poltrona, non m’accorgo neppure che la TV è stata spenta, immedesimata come sono nel mio film, e quando due dita mi alzano il mento non sollevo le palpebre. Una pioggia di capelli di seta mi solletica il viso e labbra impregnate dall’inconfondibile gusto di umori vaginali, s’appoggiano sulle mie. Uomo o donna? Allungo le mani e abbranco due tettone siliconate, mentre una voce femminile che deve appartenere alla proprietaria dei seni giganti, perché non può certo parlare intanto che con la lingua vagabonda nella mia bocca, dice:
«Se non avesse i jeans le farei una leccata.» Poi aggiunge, penso rivolta a me; «Chiudiamo la porta dall’interno e ci lasciamo la chiave, noi usciamo dall’atra, per evitare che, qualche maschio strafatto ti trovi e faccia dei casini. Sono ...
... la padrona di casa, quella che ti ha invitato, anche a noi due non piace strafarci. Rimani pure fin che vuoi, impedirò a tutti di salire fin qui. Ciao stellina ci vediamo domani in spiaggia e magari organizziamo qualcosa noi tre insieme». Mi bacia pure lei e constato che devono averci dato dentro con i sessantanove a giudicare dal sapore di vulva che mi trasmette. Serro le cosce contraggo l’ano e godo.
Mancano cinque minuti alle undici quando suono il campanello del cancello che da sulla strada; percorro un breve vialetto e sull’uscio di casa ad attendermi trovo Jasmine vestita da cameriera: grembiule bianco e crestina sulla testa rapata. Mi bacia spingendomi la lingua in bocca, poi fa qualche passo innanzi a me all’interno d’un salone, si ferma, si flette come per raccogliere qualcosa che non c’è sul tappeto. Ha le natiche nude, in fondo alle quali risaltano le labbra gonfie e scure; rimane in quella posizione da gioco delle belle statuine, guardandomi all’indietro fra le sue stesse gambe, dal basso verso l’alto, allora agisco, m’inginocchio dietro, lei s’allarga le chiappe per farmi capire da dove vuole che cominci. In mezzo al solco scuro l’orifizio anale che lei sforza verso l’esterno, m’appare roseo, liscio e invitante, ci passo la lingua piatta e sbavante e la sento gemere, mi fa allungare allora sul tappeto, mi pone la vagina gocciolante sulla bocca e mentre io la lecco come so ben fare, mi rivolta la mini in vita, però non mi toglie il tanga, appoggia la bocca sul ...