1. Un amico particolare


    Data: 22/12/2018, Categorie: Tradimenti Autore: khora, Fonte: Annunci69

    ... provveduto a spargere con le dita. "Non te lo hanno allargato troppo, eh?" mi dice ironico. Botta secca e manata sulle chiappe. Urlo. "Bastardo, mi fai male" "Vedrai che tra poco ti piace, troia, se ti fossi fatta scopare così quando eravamo sposati a quest'ora te lo gustavi senza dolore" e intanto aumenta il ritmo. Piano piano il dolore passa e inizio a provare piacere, ad ansimare mentre con le dita mi stuzzico il clitoride. "Ti piace, eh? Visto che avevo ragione?" Vero. Mi piace eccome. Ma non voglio venire così. "Esci dal mio culo, scopami nella fica, impotente" gli sibilo. "Impotente, eh? Si certo, ti sto scopando col cazzo di mio fratello...." e continua a pomparmi. "Ti piacciono i culi, sei un frocio. Fammi la fica se non lo sei." Di colpo cambia buco e arriva la seconda manata sulle chiappe. "Eccolo, vediamo quanto ti piace, visto che l'ultima volta non ti dimenavi così li sotto." Aumenta il ritmo. Capisco che sto per venire e mi muovo contro di lui per prenderlo tutto, mentre le mie dita si muovono febbrili sul clito, "Muoviti, puttana, che non ce la faccio più a tenere. O godi o ti schizzo io e poi sono cazzi ...
    ... tuoi..." Frase inutile... l'orgasmo sale e mi riempie di brividi e spasmi. Subito dopo lo sento uscire di colpo e schizzare roba calda sulla pancia e sulle tette... "Cazzo che scopata..."
    
    Ci rivestiamo. Al buio sogghigno quasi al pensiero della palla che ha rifilato alla moglie per uscire quella sera. Spero che qualche traccia di me sia rimasta sui sedili. E che lei se ne acorga, così da assaggiare quello che ha fatto assaporare a me anni fa. Il misero Max riaccende il RAV4 che piano riemerge dai cespugli. Piano riscende dalla strada che dall'entroterra porta al mare. Accende la sua immancabile Marlboro e fuma in silenzio. Ed io in silenzio sto ad assaporare il momento della rivalsa. Arriviamo sotto casa mia.
    
    "Beh ci si rivede domani pomeriggio?" inaspettato.... " Ma non hai..." replico. "Lavora" "Bene, a che ora?" sogghigno ancora "Le tre va bene? Andiamo a Mentone?" "Perfetto, a domani" e scendo. Mi giro per chiudere la portiera. Un attimo di esitazione, lo guardo negli occhi "Salutami la tua signora" e salgo a casa.
    
    Quest'anno a Natale le rimembranze storiche sull'insostituibile Max avranno un sapore nuovo.
    
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