A scuola, da soli
Data: 22/12/2018,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Autoerotismo
Autore: perseo17, Fonte: RaccontiMilu
... caratteristica fisica, sicuramente un padre di qualche alunno, che più che per la torta sembrava avere un enorme interesse per la fessura tra i due seni che, quando la ragazza si allungava sul tavolo per consegnare i dolci, balzava così facilmente allo sguardo di chiunque. Quando si voltò per mettere i soldi ricevuti nella cassa mi vide e mi salutò sorridendomi �Ciao Ale! Vieni qua�. Un sorriso che, come sempre, smosse i miei ormoni adolescenziali, facendomi subito diventare di umore migliore. A chi non succederebbe vedendo quella dentatura bianchissima, quelle labbra rosse e quegli occhi luccicanti?A quel punto si accorsero di me anche le altre due che mi salutarono allo stesso modo, ottenendo lo stesso invisibile effetto interno. Mi avvicinai al bancone chiedendo se potevo aiutare a mettere a posto le varie cose.�Certo� rispose Licia ironicamente �ma sei sicuro che questo non sia un lavoro troppo da donne? Non dovrebbe essere adatto ad un maschiaccio duro e puro come te!��Sì, forse hai ragione� ribattei, stando allo scherzo �in effetti dovrei starmene di là a guardare la partita sul divano, un'attività molto più consona al mio sesso, sì� ridendo, cominciai a raccogliere i piatti di plastica.In quattro ci mettemmo solo pochi minuti a sistemare il tutto e a buttare le immondizie. La scuola era ormai deserta, gli insegnanti e perfino i bidelli erano andati a casa. Soltanto il custode era ancora presente, come indicava il suono della radiolina che veniva dal suo ufficio, un ...
... piano più sopra, in cui era praticamente sempre chiuso.Non era la prima volta che mi capitava di rimanere praticamente solo a scuola, succedeva spesso alla fine di giornate del genere. Ci sedemmo sui divanetti dell'aula professori, ovviamente deserta. Vi era un largo e comodo divano per tre persone ed una poltrona comoda per una, entrambe in feltro rosso. Sara si sedette con la schiena appoggiata sul morbido bracciolo e fece stendere Licia fra le sue belle gambe, in modo che si potesse appoggiare sul suo ventre. Io mi sedetti sulla poltrona rimasta, stravaccato, e Veronica non si fece problemi a sedersi sulle mie gambe, appoggiandosi sul mio petto. Respirai così l'odore dei suoi lunghi capelli castani, un odore morbido e riposante, che sapeva d'estate. Percepii il suo formoso e sodo sedere sul mio membro e mi morsi i denti per non farlo evolvere in un'erezione spropositata. Conoscendo le mie misure sapevo che non sarebbe passata inosservataPassammo un po' di tempo a parlare del più o del meno, dalla scuola alla vita privata e poi di nuovo alla scuola, lamentandoci di quanto fossero pesanti le ultime settimane scolastiche. Le tre ragazze erano in quinta, gli esami di maturità erano alle porte per loro, di conseguenza dovevano ripetere una mole di argomenti enorme, e non avevano mai un attimo di relax. Lentamente cominciammo a parlare di argomenti sempre meno impegnativi, tirando fuori spunti di conversazioni a ruota libera, quasi nessuno ascoltava più cosa diceva l'altro, ...