1. Il servizio fotografico


    Data: 24/12/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: verpad

    ... evidenziando un décolleté fantastico.
    
    Clic... clic… clic… “Bellissima”
    
    “Incrocia le mani sotto il seno” Clic... clic… clic… “Ottimo”
    
    “Appoggiati allo schienale e metti le mani dietro la testa” Clic... clic… clic…
    
    “Adesso piegati un po’ su un lato…no, non così, abbassa il braccio sinistro…no, aspetta” e avvicinandosi al divanetto posando le mani sui fianchi di Anna la aiutò a mettersi in posa. Lei rimase un po’ scossa da questo contatto, ma capì che era più semplice così piuttosto che cercare di spiegare a parole.
    
    Clic... clic… clic… “Sei fantastica” Ad ogni serie di scatti seguiva un complimento rivolto alla modella e lei sembrava apprezzare: non c’era niente di volgare nei modi di Carlo e sembrava che stessero giocando amichevolmente. Questo rasserenò Anna al punto che non ebbe problemi a togliersi la camicetta e restare in reggiseno. Si stava divertendo e sembrava quasi essersi dimenticata che suo marito era lì da qualche parte e assisteva allo spettacolo.
    
    Carlo continuava a scattare senza perdersi alcuna espressione, alcun movimento di Anna; anche mentre si muoveva per cambiare posa lui scattava cercando di cogliere immagini più naturali, meno impostate. Era affascinato da quella donna, dalla sua semplicità, quasi ingenua, ma allo stesso tempo così erotica. Ammirava quei seni pieni e sodi coperti dal pizzo nero, si perdeva in quel solco che scendeva e si perdeva nel reggiseno.
    
    Clic…clic…clic… “Magnifica così!” Fotografò un’infinità di pose: ...
    ... seduta, in piedi, stesa sul divano… Spesso si avvicinava per sistemare qualche dettaglio e nell’occasione era costretto a prenderle una mano, a spostare una ciocca di capelli, a spostare una spallina del reggiseno facendola distrattamente scendere lungo la spalla. Ma a lei non dava fastidio, si stava veramente godendo quel gioco.
    
    “Madonna mia!” scappò a lui quando Anna si posizionò in piedi dietro lo schienale del divano e si sporse in avanti appoggiando le mani sulla seduta, e il seno, attratto dalla forza di gravità, quasi traboccò dalla stoffa e lasciò intravedere il capezzolo che usciva dal reggiseno. Per fortuna fu pronto a scattare e ottenne quella che, secondo lui, fino ad allora era la fotografia più erotica.
    
    “Wow, sembri una modella professionista!”
    
    “Si certo, mi prendi in giro… chissà quante ne hai fotografate, io ti sembrerò un elefante in confronto alla loro grazia. Non so neanche muovermi”
    
    “Fidati, me ne intendo, sei una bomba e sei molto naturale. Ora che hai preso coraggio e ti stai divertendo riesci a toglierti anche la gonna?”
    
    Anna cercò con lo sguardo suo marito sperando di trovare conforto. Sapeva che Pietro avrebbe voluto che continuasse e forse anche lei voleva proseguire, ma aveva comunque bisogno di avere l’appoggio di suo marito. Pietro, che la conosceva bene, emerse dall’ombra avvicinandosi al set ed entrando nel cono di luce dei riflettori: “Va tutto bene amore. Sei fantastica e mi sto godendo lo spettacolo. Se te la senti vai avanti” e ...
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