Il servizio fotografico
Data: 24/12/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: verpad
... coscienza della propria sensualità. Carlo era intrigato da questa sfida e non vedeva l’ora di iniziare il lavoro: se Anna fosse riuscita a fidarsi di lui ed a lasciarsi guidare ne sarebbe uscito qualcosa di veramente interessante.
“Ok. Per iniziare vorrei qualche scatto così come sei in modo da verificare le luci e gli effetti. Sei pronta?” si rivolse a Anna con un sorriso caldo e tranquillizzante e, prendendola per mano, la accompagnò verso il set. Lei era tremante, non sapeva cosa aspettarsi da questa esperienza, ma Carlo le ispirava fiducia e con la sua voce profonda riusciva anche a calmarla un po’. Era un bell’uomo, fra i quaranta e i cinquanta, capelli brizzolati e una barba curata, alto come Pietro e con un fisico asciutto. Le piaceva anche come la maglietta nera attillata, che indossava su un paio di jeans, evidenziasse un corpo allenato, ma non troppo muscoloso. Si lasciò accompagnare verso quell’angolo mentre suo marito che li seguiva si posizionò su una sedia addossata ad una parete in penombra; rimase un po’ frastornata quando, entrata nel fascio della luce abbagliante dei riflettori, tutto il resto della stanza sparì dal suo campo visivo: le sembrava di galleggiare nel vuoto su una nuvola di luce avvolta dal buio più assoluto. Si preoccupò per un attimo di non riuscire più a vedere Pietro, ma si tranquillizzò subito sapendo che non si sarebbe mosso per niente al mondo dal suo posto in prima fila dietro quelle lampade accecanti. Carlo la fece sedere sul ...
... divanetto, girata leggermente di tre quarti con le gambe incrociate e le mani appoggiate sul ginocchio. “È bellissima” pensò Pietro guardandola: si era truccata pochissimo, il leggero rossetto incorniciava le labbra carnose tirate in un sorrisetto imbarazzato. Indossava una camicetta bianca sotto la quale traspariva il reggiseno di pizzo nero e una gonna a tubino nera lunga fino al ginocchio e un paio di scarpe nere con un po’ di tacco; purtroppo non amava i tacchi troppo alti, non si sentiva adatta per indossarli.
Clic... Clic… clic… lo scatto della macchina fotografica risuonava nell’ambiente silenzioso.
“Alza un po’ il mento” Clic... clic… clic… “Perfetto”
“Girati verso di me” Clic... clic… clic… “Bravissima”
Carlo si era lanciato nel suo creativo lavoro scattando fotografie a raffica, impartendo delicati ordini a Anna su come posizionarsi, controllando il display della macchina dopo alcuni scatti.
Anna sembrava rilassata, quasi divertita dal suo ruolo di modella, ed eseguiva gli ordini alla lettera cercando di accontentare il fotografo.
“Bene” disse Carlo “la luce mi piace e tu sei bellissima”
“Grazie” rispose lei arrossendo e cercando con lo sguardo il marito che però le era invisibile all’ombra di quei riflettori.
“Che ne dici sbottonarti leggermente la camicetta? Te la senti?”
Lo chiese con una tale gentilezza che Anna non se lo fece ripetere e aprì due bottoni della camicia: adesso spuntava il reggiseno nero che comprimeva il bellissimo seno ...