Salve terra, qui koona - 18a parte
Data: 26/12/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: sexitraumer
... poi così alta. Chiaramente si lavava, tuttavia riutilizzava più volte la biancheria giornaliera. Dopo aver sentito dei rumori di chiusura di una porta dietro di me, Dyria si accese una sigaretta fatta a mano; solo l’Universo sa cosa ci aveva messo dentro in quello sporco rotolino di cartaccia! Non so dove avesse rimediato la carta adatta; le vecchie sigarette, quelle dell’era pre spaziale non si producevano più dal ventiduesimo secolo…avevo quelle quattro bagascette ad un paio di metri da me, con sguardi tutt’altro che benevoli. Provai a chiedere:
“Cosa volete da me ?! Si può sapere ?!”
Nessuna rispose. Dyria inanellava una fumata dietro l’altra, sapessi che puzza ! Era nauseante. Mentre mi chiedevo cosa intendessero fare di me Claudia si avvicinò, e mi slegò dal palo; la mia libertà durò un paio di secondi appena, poiché mi prese per un polso, il destro, mentre Susanna si prese l’altro.
“Insomma, cosa sarebbe questa buffonata !”
In breve mi trascinarono verso una parete, e con delle manette ai polsi mi ritrovai crocifissa al muro…
Mariah si avvicinò, e mi strappò di dosso dopo averla tagliata con una lametta che non avevo notato la cravatta d’ordinanza, quindi rimise con un movimento rapido la lametta dove non potevo vederla; nella sua divisa pieghe e tasche non mancavano affatto. Poi prese con la sua mano uno dei miei seni e lo strinse; dopo un mezzo minuto, forse, dopo essersi sistemato il frustino elettrico sotto l’ascella mi prese anche l’altro e me li ...
... strinse entrambi; avvicinò il suo volto al mio, che potevo sentire l’alito del suo naso. A furia di strette finii per rantolare; quelle strette mi piacevano, e cominciavo a goderne. Stavo odiando quella donna, tuttavia una parte di me voleva che continuasse a stringermeli. Sembrava esperta di prese di seno…
“Ahnnn, ohhhhh ! Ahnnn ! Ohhhhhh, ohhhhh, cosa voletehhhhh…ohhhh !”
Dopo aver mollato le prese sulle tette mi ha strappato via la camicia con violenza: quella che era la camicetta da cadetta dell’istituto era solo un indumento lacero; saltarono via anche i bottoni della giacchetta. Praticamente, mi dicevo se ne fossi uscita viva, avrei dovuto rifarmi il guardaroba; o giustificare almeno all’istituto il perché di quegli strappi. Le mie due tette, non tanto grandi a quell’epoca, fecero capolino già gonfiate dalle prese di Mariah. Questa prese il frustino, e cominciò a sfiorare con leggerezza il mio capezzolo sinistro, il primo che era venuto fuori dopo lo strappo della camicetta. Avevo una certa paura, ma in fondo volevo solo che quella donnina-soldato riprendesse a stringermi i seni; ci mancò poco che mi convertissi al lesbo pieno…usava quel frustino per carezzarmi la pelle del seno dappertutto, poi d’improvviso lo fermò sulla punta del capezzolo, e partì la prima scossa elettrica:
“Hohhh !”
…per un secondo mi mancò il cuore ed il respiro; quando stavo per perdere i sensi Mariah riprese a stringermi le tette che affannavo spaventata:
“Ahnnn ! Ohhhhhh ! Ahnnn ...