Salve terra, qui koona - 18a parte
Data: 26/12/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: sexitraumer
... nella EVA già in atto. Tutto il personale non necessario è comandato nei propri alloggi…”
Salutai Rasputin, poiché ormai i minuti dovevano essere diventati otto e qualcosa, dato che avevo oziato un buon minuto nel raffigurarmi le parole di Paula Terry e mi avviai verso la zona alloggi; mentre stavo per entrare sentii una voce:
“Ehi Koona !...”
Era di nuovo Solveig Lund che mi stava chiamando; mi voltai di fianco verso di lei a tre alloggi dal mio.
“Ciao Solveig. Manca poco ormai, fra poco si rigalleggia…”
“Ti va di farci compagnia ? Perché non vieni qui da me ?”
“Ma non saprei…Paula non mi ha obbligato però, credo, si aspetta…insomma che io rimanga nel nostro alloggio…”
“La conosco la Terry. Non hai idea quando adora comandare in sala comando quando Benningoul e il comandante dormono…non la staccheresti da lì per niente al mondo ! Dai vieni ! Non lo saprà neanche…”
“Boh io non so se…”
All’improvviso sentii un capogiro; non riuscivo a sapere cosa fosse, tremava tutto, ed il mio equilibro del vestibolo dell’orecchio non riuscivo a percepirlo. Ma questo era normale: avevo trascorso 3 giorni a gravità zero e da due ero tornata a gravità normale; ora, per pochissimi istanti ero in dubbio se stavo tremando io o tutto intorno…Solveig mi disse:
“Il cilindro sta rallentando…ora la forza centrifuga è minore; cominciamo a pesare di meno…tra poco ti sarà più difficile stare in piedi correttamente in corridoio…che fai ? Resti sola o vieni da me ...
... ?”
Decisi lì per lì, e con passo incerto mi avviai inciampando per terra verso la porta dell’alloggio della Lund. Mi sbrigai ad entrare. Solveig fece dei rapidi onori di casa…tremava un po’ tutto quanto…la mia amica si stese supina sul suo letto vestita di gonnellino e corpetto e mi disse mentre cominciava a girarmi la testa, disorientata com’ero dai rumori della rotazione rallentata…
“Stenditi di schiena, sopra di me, non temere ! Non mi schiaccerai ! Svelta, dai.,,!”
Capii all’istante perché, dato che il letto era ad una piazza sola…mi ci volle mezzo minuto per capire come stendermi. Poggiata la mia nuca sul seno di Solveig, ed i miei piedi sopra i suoi, aspettai che lei mi dicesse quello che avevo già capito, dato che stava armeggiando con una cintura di sicurezza quando mi aveva invitato a stendermi sopra di lei…
“Clack !”
La cintura era bloccata. Eravamo assicurate al letto tutte e due…
“Credo manchino tre minuti circa…spaventata ?”
“No, no, mi ci ero abituata sulla Pegaso…”
Sentivo dei rumori sempre più bassi, sempre più intervallati; intorno a noi, ciò che non aderiva magneticamente alla parete o al pavimento si spostava compiendo dei salti, ognuno più ampio…Solveig era piuttosto ordinata: elektro-pen o pad da lavoro non avrebbero fluttuato; i cuscini sì…
“Vraaammm…vraammm…vraaaaaaammmm…”
“Stiamo rallentando, ora di gravità apprezzabile non ce n’è più…”
“Vrrrr…vrrrrr…vrrrrr…ppoumm ! Breeeeeeeemmmmssskk ! Breeeeeeemmmmmk ! Skrreeeeeccck !”
Dal ...