Clara
Data: 30/12/2018,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: dominus_furens, Fonte: RaccontiMilu
... �Discretamente e tu? Hai bisogno?�Mi fece sorridere la mia sfacciataggine, immaginando il rossore comparire sulla sua carnagione pallida leggendo la mia risposta. Non è una ragazza sfrontata, Clara. Mi scrive se ha bisogno di consigli lavorativi, qualche volta ho dovuto leggere le clausole contrattuali quando cambiava occupazione, passando da una pizzeria a un ristorante attraverso un bar. Però erano le 3.42, era palese avesse bisogno di qualcosa e, in fondo, a me dare e basta non piace proprio. Quanto meno mi ero concesso il piccolo divertimento di smascherarle che conoscevo benissimo quale fosse il nostro rapporto, fatto di consigli ripagati da qualche amaro che mi offriva quando capitavo nel locale dove precariamente lavorava.Lanciai prudentemente gli occhiali accanto alla tazza di caffè ormai vuota, mi alzai e andai a sciacquarmi il volto assonnato, ignorando deliberatamente la suoneria del messaggio che mi penetrava nelle orecchie ormai abituate al piacevole silenzio notturno.Quando tornai, con un rapido scambio di messaggi la situazione mi fu completamente chiara: da qualche settimana sapeva che il suo contratto non sarebbe stato rinnovato e si sarebbe concluso in pochi giorni, privandola di quel magro stipendio fondamentale per aiutare i genitori a mandare avanti la casa. Aveva cercato e ricercato, ma nulla. Ora, disperata e impaurita, non osava chiedermi quel che negli ultimi anni mi chiedono praticamente tutti. Un lavoro. Poi i più ricercati ci mettono solitamente ...
... i requisiti più ricercati: �migliore del precedente�, �più remunerativo�, �meno faticoso�, �da impiegato�, �fisso� o ancora meglio se �pubblico�. Al diavolo, non ho mica un�agenzia di collocamento. E non mi è mai piaciuto quel modo di fare tutto italiano, per cui avrei dovuto usare una rete di contatti creata in anni di lavoro per trovare impiego a una pletora di casi disperati incapaci di farsi da soli. Smisi di risponderle, riordinai rapidamente le carte e spensi finalmente cellulare e computer, finalmente isolato dal mondo, finalmente con le stanze illuminate solo da tenui luci adatte alla notte ormai inoltrata e pronto da ultimo a mettermi a letto, un po� per combattere il male agli occhi e un po� per riposarmi qualche ora prima di riprendere l�ennesima spossante giornata. Se non avessero inventato i condizionatori, probabilmente avrei i leggeri abiti estivi da casa madidi di sudore e incollati dall�umidità alla pelle.Maledizione, avevo scordato di puntare la sveglia. Accesi nuovamente il cellulare, la luce brillante del display parve accecarmi in mezzo all�oscurità. La scritta nera che indicava le 4.28 si stagliava sul fondo bianco quasi minacciosa, a ricordarmi di dover impostare la suoneria della sveglia per le 7.45. Prima ancora di fare in tempo a farlo, tuttavia, un�altra scritta spiccò sul display. 2 nuovi messaggi. Uno era un tentativo di chiamata. Il secondo un �Ti prego, aiutami�.A volte sono troppo buono, ne sono convinto. �Domattina facciamo colazione insieme ...