1. Preda


    Data: 31/12/2018, Categorie: Etero Altro, Autore: Ashara

    ... personalmente. Alcune si erano staccate e mischiate ma le ho rimesse in ordine e ri-incollate. Dato che ha fretta – aggiunse con aria di rimprovero – non ho potuto fare riparazioni più complete.”“Va benissimo così, non è necessario un restauro. Grazie mille. Quanto le devo?”“Sono centoventi euro, aspetti che le batto lo scontrino. Ma che ci fa un ispettore di polizia con un vecchio volume come questo?”“Curiosità, semplice curiosità. Ha una busta di plastica? Così non lo bagno tornando a casa.”***La ragazza era seduta a un tavolino d'angolo con aria annoiata.Ogni tanto guardava lo smartphone posato davanti a sé, lo sollevava, digitava qualcosa, lo posava di nuovo.Le sue labbra carnose dipinte di rosso si arricciavano intorno alla cannuccia del suo drink, mentre lei aspirava pensosa il liquido contenuto nel bicchiere.I capelli cortissimi e scuri non nascondevano il lungo collo adornato da una sottile catenina cui era appesa una pietra semipreziosa posata proprio nel punto in cui si congiungevano le linee delle clavicole. Il suo incarnato dorato spiccava nel locale poco illuminato, complice la generosa scollatura dell'aderente canotta che lasciava scoperte ampie porzioni di pelle.Quando l'uomo la vide agitare il bicchiere vuoto alla volta del barman, capì che quella era la sua occasione. Una giovane donna così bella, sola, non la si incontra tutti i giorni. Si avvicinò al banco e posando una banconota da venti euro davanti al ragazzo disse: “Il drink della signorina lo pago ...
    ... io...e lo consegno anche. Tenga il resto.”.Prese il bicchiere che l'altro gli porgeva, e con la propria birra nell'altra mano si avvicinò al tavolino dove la ragazza lo osservava ora con aria interessata.Da vicino era ancora più bella, soprattutto quando un sorriso dolce le si dipinse sul volto alla vista del cocktail che lui le porgeva. Forse era meno giovane di quanto avesse giudicato: ventiquattro o venticinque, invece dei massimo ventidue che dimostrava da più lontano.Sedette. Parlarono. Ogni tanto gli sembrava che lei lo osservasse con troppa attenzione, ma si disse che in fondo un passerottino dall'aria così delicata faceva bene ad essere guardinga davanti a un omone come lui. Non si sapeva mai se un malintenzionato si nascondesse dietro un viso cordiale.Tutto questo perse importanza un paio d'ore dopo, quando le piccole mani della ragazza lo spinsero contro il muro di un vicolo dietro il locale, sotto un balcone per ripararsi dalla pioggia insistente.In punta di piedi lei gli cercò la bocca, appendendosi al suo collo.L'uomo le strinse i fianchi sottili, quasi sollevandola, mentre le divorava le labbra e la lingua. L'odore di lei era inebriante, e la sua erezione, iniziata appena aveva posato lo sguardo su quei seni incastonati nella scollatura dell'abito, era ormai dolorosa. Non aveva mai incontrato, nella sua vita, una donna più eccitante. Non voleva altro che possederla, ancora e ancora.Le sue mani si insinuarono nella canotta, trovando le rotondità delle sue mammelle ...
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