Equivocando si impara
Data: 04/01/2019,
Categorie:
Etero
Autore: carisbo
... sdraiare sul tappeto aprendogli le gambe e la penetrai rimanendo sopra di lei, immobile, mi osservò, passò le dita sulla mia faccia ricoperta dei suoi succhi, attirò la mia testa a se mi baciò in bocca. Venni dentro di lei, non senza fatica, in fondo ero alla terza in meno di un’ora.
Rimanemmo così, per terra, in silenzio, per un tempo indeterminabile, si alzò e sparì in camera da letto, rimasi sdraiato, ancora provato, tornò con qualcosa in mano, più si avvicinava più capivo cosa era: il tubo di Anal Gel evidentemente dimenticato dal funzionario.
Me lo porse, istintivamente lo presi, andò a sistemarsi sul divano, ginocchioni, con il sedere in aria proteso verso di me, «Tutto tuo», disse.
Ero tondo, bello, il buco rosato mi guardava accattivante, «Sei sicura di quello che stai proponendo?», «Si», rispose senza esitazione, «Non so se ce la faccio a fare la quarta», la informai, «Ce la farai», concluse con sicurezza, si voltò, mi guardò, «Prenditi tutto il tempo che vuoi, te lo meriti».
Inspirai, aprii il tubo e cominciai a spargere il lubrificante, con la punta dell’indice feci il periplo dell’ano, inaspettatamente lo vide schiudersi appena, un segnale rassicurante, infilai il dito con cautela, lo avvolse morbidamente e in quel momento sentii il mio pene riprendere vigore. Avrei fatto la quarta di seguito o sarei morto nel tentativo, era deciso.
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