Si, era proprio il meccanico che cercava.
Data: 04/01/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RedTales
... aveva avuto la fortuna, come diceva lui, di… incontrarlo.
Ritornò poco dopo. Mentre si avvicinava lo osservò con attenzione. Altissimo, almeno un metro e novanta, in splendida forma fisica, pelosissimo, sulla quarantina. Si, era proprio lui. “Chissà se ci scappa...” pensò proprio mentre Umberto gli chiese di mostrargli la moto.
“Si, è qui davanti.”
Come uscirono noto la stessa Harley delle foto a fianco della sua.
“Wow! Una Morini Excalibur. Non ci ho mai lavorato sopra ma con quel motore si presta. Cosa pensavi di farci?”
“Non so, qualcosa.”
“Non hai idee? Non te la sei sognata fatta in un certo modo?”
“No, no, pensavo di parlarne con te… La vorrei diversa, ma non so come.”
Rientrarono.
“Sei qui perché hai visto qualche lavoro che gira?”
“Si, ma mi ha detto di passare Giulio quello del...”
“Si si, Giulio con il suo Guzzi. E’ rimasto molto contento del lavoretto che gli ho fatto. Ci vediamo ancora, ogni tanto.”
Eh si, questo lo sapeva ed era proprio per quello che gli aveva detto Giulio che era li. Lui e Giulio erano amici da molti anni, stavano bene insieme e avevano anche fatto sesso ma poi, desiderando entrambi la stessa cosa, cioè un bel maschio che li possedesse, non si erano trovati molto in sintonia e capitava assai di rado che lo rifacessero adattandosi a scambiarsi dei lunghissimi sessantanove. Ma amici lo erano rimasti e le loro frequentazioni, anche se a volte solo virtuali erano assai frequenti.
E proprio Giulio gli aveva ...
... detto di come scopava bene Umberto e di come fosse assai ben messo… li sotto.
“Ma vieni in ufficio che proviamo a fare qualche schizzo, così ti mostro cosa si potrebbe fare.”
Come stavano per entrare gli si avvicinò Raffaele dicendogli a bassa voce e pensando di non essere sentito: “ha visto il muro.”
A quel punto Umberto si girò e lo fissò per un istante e quindi, invece di andare verso l’ufficio, lo portò nella stanza delle foto che aveva visto prima.
“Mi ha detto che le hai viste.”
“Si, mentre ti aspettavo, guardavo le moto e...”
Si avvicinò ad una e la indicò con la mano: “questo è Giulio. Il tuo amico.”
Si, lo riconobbe subito. Il suo culo perfettamente modellato e con quel quadrifoglio tatuato sulla chiappa destra era inconfondibile. Indossava un body a rete strappato in più parti e stivali da moto.
Poiché non disse nulla, il Tana proseguì: “gran culo. Sembra fatto per essere messo in mostra. Ma lo vedi come è perfettamente tondo? Un culo così mi ha sempre fatto impazzire.”
Rimase in silenzio e quello continuò: “se lo conosci allora te lo sei sicuramente scopato.”
E lo fissò come per avere una risposta.
“No, no” disse quasi timidamente: “siamo amici. E poi...”
“E poi?”
Si stava sentendo in leggero imbarazzo. Non aveva immaginato che quell’omone andasse subito al sodo. Ma ormai era li e tanto valeva scoprirsi subito. In fondo ci era andato proprio per darsi a lui. Così riprese: “e poi io sono come lui. Abbiamo fatto sesso ma preferiamo ...