Si, era proprio il meccanico che cercava.
Data: 04/01/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RedTales
... te...”
Subito dopo sentì colargli sul deretano qualcosa di freddo. Era il gel che gli spalmò tutto attorno e dentro il buchetto. Cominciò subito a piacergli quel dito che iniziò ad esplorarlo e lo sentì sempre più invadente e poi capì che ne stava usando due, quindi tre e, alla fine si rese conto che era l’intera mano che stava premendo per entrare.
Rimase come in attesa quando la sentì premere con decisione, pur senza forzare, perché faceva fatica a superare l’ultima strettoia ma, pochi istanti dopo, forse solo con un leggero fastidio, si accorse che era già ben piantata dentro di lui e forse era entrato con... mezzo braccio.
“Che troia! Tu si che sei una vera troia sfondata! Ti ho fistato ed e come se lo facessi tutti i giorni. Voglio proprio vedere come lo prendi.”
E, senza tanti complimenti, sfilò il braccio, si mise in fretta e furia un preservativo e gli si accomodò dentro con il cazzo.
“Neanche un lamento! Sai che sei forse il primo! Cazzo che culo che hai! Allora mi posso sfogare alla grande.”
Gli frullò in testa che forse gli avrebbe fatto male ma non finì neppure il pensiero che dovette reggersi con tutta la forza sulle braccia perché il modo in cui quell’armadio umano iniziò a sbatterlo si dimostrò veramente possente. Faceva quasi uscire del tutto l’enorme cappella per poi farla sparire di nuovo dentro fin che le palle non sbattevano contro il culo con un sordo rumore di schiaffo.
“Che goduria!” pensò poco dopo essersi abituato visto l’enorme ...
... piacere che gli stava procurando quello sfondamento.
Il Tana nel frattempo preso dal voler dimostrare quanto fosse vera la fama che lo circondava si stava impegnando al massimo, dando sfogo a tutta la sua libidine e tirando fuori tutta la sua atletica fisicità. E continuò, continuò per tanto, fermandosi solo un istante, pur restando ben piantato dentro, per togliersi o quasi strapparsi di dosso la maglietta ormai madida di sudore. Adesso erano entrambi nudi ed era forte lo scostamento tra i due uomini: uno di altezza normale, carnagione chiara ed assai poco peloso, l’altro un omone di quasi due metri e ricoperto dalla punta dei piedi alla testa da un fitto pelo nero senza quasi soluzione di continuità.
Nella stanza perdurava il silenzio, o meglio, i continui gemiti di piacere di Gino che non riusciva a contenersi e miagolava come un gatto alla luna continuando a mordicchiarsi le labbra e a passarci sopra la lingua. Avrebbe voluto masturbarsi ma non poteva togliere le mani dal tavolo però sentiva che il suo cazzo, sempre durissimo, stava sgocciolando in continuazione procurandogli un piacere disumano e quasi insopportabile. Resisteva e godeva.
Quando Umberto si fermò di scatto immaginò che fosse venuto ma non era così. Voleva solo cambiare posizione. Infatti si sedette sulla bassissima sella di una Harley allungandosi all’indietro fino al parafango e finalmente riprese a parlare.
“Forza, scavalcami e inculati da solo. Adesso voglio vedere quanto resisti tu...”
Si ...