1. L'invidia. cap 4 di 4 (epilogo)


    Data: 04/01/2019, Categorie: Etero Autore: Zindo

    ... assistere anche io a quei filmini, nella cucina-soggiorno del nostro dormitorio, in compagnia dei miei amici-colleghi e delle donne del nostro rango (Agostina, Mirella e Francesca). Le scene del filmino non le ricordo con precisione ma non erano molto diverse da quelle visibili su youporn, invece,sempre nei sogni – incubi, vedendo quelle scene, io, Fabio ed Andrea ci scopavamo Agostina e Mirella mentre Denuc e Francesca ci criticavano disapprovando non so cosa e minacciandoci di fare chissà cosa contto di noi, riferendo tutto a Mario il quale avrebbe a sua volta riferito tutto al dottor Zema.
    
    Di nuovo tornava come incubo questo Zema.
    
    Questo Zema tanto invadente da tormentarmi anche nei sogni, quella notte l'ho odiato con tutte le mie forze.
    
    Nel sogno facevo ragionamenti lucidi e me la prendevo con il dottor Luigi Zema per molte cose. Una il fatto che aveva una moglie bella e disinibita; poi perché la moglie lo aveva lasciato ma lui si consolava spesso non con una ma con più donne per volta, tutte bellissime, affascinati, certamente disinibite al massimo. Io chi avevo? Una donna dall'aspetto mascolino come la Agostina, che aveva anche i baffi e un occhio strabico o Mirella, zoppa e sposata. E non erano neanche “mie” ma “roba in prestito (Mirella era sposata) da condividere” con i miei compagni e coabitanti nel dormitorio di villa Zema.
    
    Zema forse avrebbe disapprovata l'omosessualità di Denuc e forse anche mia (non certa ma probabile) ma utilizzava a proprio ...
    ... comodo quella di Ada che faceva all'amore con le sue stesse donne, sotto lo sguardo del guardone Mario che filmava e non partecipava.
    
    Lui aveva un palazzo solo per se, io ed i miei amici delle stanze simili a loculi ricavate nell'edificio che era stata stalla per cavalli un tempo. Lui non aveva bisogno di lavorare per avere soldi a palate, tanto da poter dare, si diceva, un sostanzioso assegno mensile alla moglie separata, scialacquare senza problemi che le numerose belle donne che portava al palazzo e concedersi un tenore di vita quasi da nababbo, invece io ed i miei tre amici avevamo dovuto lasciare ognuno i nostri paesi natii per poter lavorare e guadagnarci quella miseria che lui ci dava come salario a fronte delle nostre immani fatiche sui suoi terreni. Quali meriti aveva Luigi Zema per avere tanto e quali torti avevamo noi per non avere un cazzo?
    
    Tranquilli, amici lettori, non sono idee con retropensieri politici, ma pensieri folli di una notte insonne. Al mattino quando volente o nolente, al sorgere del sole dovetti svegliarmi del tutto ed alzarmi per andare a lavorar come sempre, ero coscientemente convinto che il dottor Zema non aveva alcun torto, anzi, era un gran signore e non solo di soldi.
    
    Con noi suoi dipendenti era sempre affabile, cortese, e tutt'altro che uno sfruttatore in quanto oltre che pagarci più di quanto previsto dai contratti di categoria ci pagava anche molto meglio di quanto pagavano altri possidenti della zona e ci passava l'alloggio come ...