1. L'invidia. cap 4 di 4 (epilogo)


    Data: 04/01/2019, Categorie: Etero Autore: Zindo

    ... sovrappiù, gratuitamente.
    
    Nulla di quanto avevo pensato o creduto di pensare durante la notte era veramente imputabile al dottor Luigi Zema. Probabilmente erano frutti del mio stato di agitazione per i dubbi che non volevo ammettere di avere sulla mia identità sessuale e di una inconscia invidia che provavo per tutti i ricchi, i belli, i più fortunati di me.
    
    Appena ho sentito il rombare della sua Porche, al quale stava facendo scaldare il motore appena fuori del garage, sono istintivamente uscito fuori. Non per rivendicare diritti ma per il piacere di poterlo salutare , non per dovere, ma per il piacere di farlo: Il dottor Luigi Zema era davvero una gran brava persona, era colto, gentile, un vero signore.
    
    Poi era iniziata la giornata di lavoro nei campi.
    
    Verso le undici del mattino avvenne un fatto insolito: Mario venne nell'uliveto dove noi quattro salariati stavamo eseguendo lavori di potatura. Era venuto personalmente per dirci di sospendere i lavori e tornare alla villa: era successo qualcosa di veramente grave, di tragico, di irreparabile. Un incidente stradale.
    
    Nel tardi pomeriggio tornò in villa da Milano persino donna Ersilia. Non la trovai così bella come me l'avevano descritta, non in raffronto alle gran gnocche che da anni frequentavano la villa. Aveva tracce di una passata bellezza ormai sfiorita, il biondo dei suoi capelli era un evidente risultato di una tintura fatta male, le sue curve abbondanti non erano proprio sexy, il suo truccco pesante le ...
    ... conferiva un aspetto volgare, più da maitresse dei casini di una volta che di una signora aristocratica. Si era decisamente volgare, ma di quella volgarità erotica, che finisce con l'eccitare e non con il disturbare i sensi. O meglio avrebbe potuto fare questo effetto se fosse stata un tantino più umana, se avesse cercato almeno di fingere un poco di dolore per la sciagura avvenuta al mattino.
    
    Invece no, donna Ersilia si era dimostrata più donna di polso che moglie affranta; aveva preso lei direttamente contatti con tutti, anche con noi, impartendo ordini persino al parroco e parlando con autorevolezza persino al sindaco ed al comandante della locale caserma dei carabinieri. Tutto fu fatto come lei volle.
    
    Il pomeriggio del giorno dopo il dottor Luigi Zema usciva dalla villa per l'ultima volta, da defunto, dentro una bara di noce posta su una carrozza funebre trainata da due pariglie di cavalli, preceduta dalla banda del paese e seguita da una folle innumerevole. Molte le signore con cappellini neri e velette, alcune apparentemente più affrante di donna Ersilia.
    
    Che splendida carrozza funebre, che bei cavalli, quanta gente importante, quante signore eleganti, che omelia profonda disse il prete....
    
    Chissà se quando morirò io ci sarà qualcuno ad accompagnarmi e se ci sarà almeno un comune carro funebre a portare la mia bara oppure....
    
    ….Ehi...ma che cazzo mi sta succedendo?
    
    Ma che sto invidiando pure la morte al dottor Zema?
    
    Invidia che tu sia maledetta in ...