Effetto nico - 3
Data: 04/10/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... suonò il campanello di strada. Corsi al citofono: era lui!
Schiacciai il pulsante d’apertura e feci un profondo respiro nel tentativo di controllare il tremito che sempre mi pervadeva, ogni volta che stava per arrivare. Quando calcolai che fosse alla svolta dell’ultima rampa di scale, aprii la porta per riceverlo nel modo adeguato. Ma non feci in tempo a sporgere la testa sul pianerottolo che il sangue mi si gelò all’istante: stava parlando a voce alta.
“Forse è al telefono”, pensai; ma un’altra voce gli rispose ridendo… Oh, cazzo, non era solo! Ma cosa gli era passato per la mente di portare altre persone? E perché non me l’aveva detto? Mi guardai attorno smarrito. E adesso? Mi sentii ancora più nudo di quello che ero. Ebbi l’impulso di correre in bagno e infilarmi un accappatoio. Ma nell’attimo stesso in cui stavo per ritrarmi, Nico svoltò l’ultima rampa di scale e mi vide.
“Ah, ciao.”, mi salutò con un sorriso.
“Ciao”, risposi, facendo buon viso a cattiva sorte e sporgendomi solo con la testa.
Dietro di lui comparve la bella testa mora del suo accompagnatore.
“Scusa se ti abbiamo disturbato, - fece Nico, mentre salivano gli ultimi gradini – ma passavamo da queste parti e abbiamo pensato di fermarci per un saluto.”
Erano ormai entrambi sul pianerottolo, davanti alla mia porta aperta e io, inghiottendo l’imbarazzo, mi feci avanti per riceverli.
“Ti presento Andrea, un mio collega.”, continuò.
“Piacere, Lorenzo. – risposi, stringendo la mano al ...
... nuovo arrivato – Nessun problema, non vi preoccupate. Scusatemi voi, invece, ma siete arrivati prima di quanto prevedessi e non ho fatto in tempo a vestirmi. Prego.”, e li feci entrare in soggiorno.
“Accomodatevi pure, - proseguii – e scusatemi un momento, vado a mettermi qualcosa addosso.”
“Ah, fa lo stesso, - ghignò Nico, che aveva capito tutto – non ci scandalizziamo non preoccuparti! Dico bene?”, aggiunse rivolto all’amico.
“Assolutamente! – fece quello con una robusta voce baritonale che mi diede un fremito – Siamo uomini di mondo.”
Per un istante ebbi la sensazione che si stessero divertendo alle mie spalle, ma non ci diedi peso: se la cosa non dava fastidio a loro, perché avrebbe dovuto darne a me? E poi, conoscendomi, Nico sapeva benissimo come mi avrebbe trovato: se aveva portato con sé un amico e non mi aveva avvertito, significava che non c’erano problemi.
Nonostante l’imbarazzo, la zoccola si riscosse con un brivido nel profondo del mio essere e fece una rapida scannerizzazione del nuovo arrivato, mentre lui e Nico si accomodavano sul divano: sui trent’anni, con quel fisico robusto, almeno da quanto si poteva giudicare attraverso gli abiti, e con l’ aroma coinvolgente di colonia e sudore fresco, che traspirava, era senz’altro un individuo affascinante.
Ma ad attirare la mia attenzione erano soprattutto il bel volto dagli occhi vivaci, il sorriso simpatico, e il pacco a dir poco rilevante che gli si formò alla convergenza delle cosce non appena si fu ...