Effetto nico - 3
Data: 04/10/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... gli manipolavo i coglioni e gli sbocchinavo la mazza.
Dopo qualche scatto, Nico aveva messo via la fotocamera e si era avvicinato a guardare. Quando me ne accorsi, notai con la coda dell’occhio che si stava smanettando pure lui.
“Dai, bocchinaro, - mi diceva – fallo godere il mio amico, fallo sborrare.”
Queste parole, quasi bisbigliate, mi eccitarono ulteriormente e intensificai il ritmo, deciso a farmelo venire in bocca. Ma tutto d’un tratto, Andrea si trasse indietro e con la mano mi allontanò la testa.
“No, - disse con urgenza – voglio incularti… voglio dartela nel culo!”
Subito mi rialzai: non ho mai saputo resistere agli ordini di un maschio arrapato. Mi tolsi l’ormai inutile perizoma e mi chinai, allargandomi le natiche per mostrargli il buchetto. Andrea mi venne subito dietro e tenendosi con due dita il cazzo sgocciolante dritto in avanti, piegò la testa leggermente di lato per controllare dove fosse il pertugio, ce lo puntò sopra e spinse.
Il glande viscido e spugnoso, sgusciò agevolmente all’interno, procurandomi solo un leggero fastidio alla forzatura dello sfintere, che non oppose comunque resistenza, tanto era infrollito dal desiderio.
“Oh, - gemette Andrea con voce strozzata, affondando nella mia carne spasimante – che caldo…”
“Ficcaglielo tutto, sfondagli il culo...”, lo incitò Nico che, continuando a masturbarsi, si era avvicinato e fissava il bastone dell’amico affondare nella ferita del mio buco voglioso.
“Sì, glielo ficco tutto, ...
... non preoccuparti, - ansimò quello – ha un culo sto finocchione che è meglio della figa… Guarda come prende bene il cazzo. Oh…”
Il sospiro finale accompagnava il suo ultimo affondo.
“Oh!...”, sospirò ancora Andrea, premendo con forza e roteando piano il bacino, macinandomelo contro. I peli crespi del suo pube mi facevano solletico allo sfintere stirato attorno allo spessore del suo manico.
“Ah, così…”, sguaiolai io, sentendomi invadere da un piacere languoroso.
A quel punto, lui cominciò a muoversi: lo estrasse lentamente fino alla cappella e poi me lo rispinse fino in fondo con foga… una volta, due volte… e sempre sospirando.
“Che culo, Nico, che culo, - ripeteva come una cantilena – è meglio della figa…”
Poi cominciò il ritmo ampio e regolare della cavalcata.
Ogni sua spinta in avanti mi faceva barcollare e quasi perdere l’equilibrio, nonostante lui mi tenesse saldamente in vita con le mani contratte; così, appena mi accorsi che Nico mi si era accostato davanti, per osservare più da vicino, protesi le braccia e mi appoggiai alle sue cosce.
Completamente assorbito com’era dallo spettacolo, Nico sembrò non accorgersene nemmeno e seguitò a smanettarsi lascivamente il nerchione, a pochi centimetri adesso dalla mia faccia! Gli occhi mi si incrociarono sulla sua punta paonazza, ne sentii l’odore acre, il cik-ciak del prepuzio che scorreva avanti e indietro sulla superficie bagnata della cappella… quel frutto così desiderato… così proibito…
La mente mi si ...