L'estate sta finendo
Data: 05/01/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: HegelStrikesBack
... trattenne.
In fondo, anche se non sembrava, era lui il più grande.
- “Greg, ascoltami. Io non so cosa succederà, se l’anno prossimo sarò ancora qui, se l’anno prossimo tu sarai ancora qui… magari ci rivediamo, magari no. Io quello che voglio che tu sappia è che non mi dimenticherò mai di te e della nostra amicizia. Dietro la foto ti ho scritto anche il numero di telefono di casa mia. Ogni tanto telefonami, fammi sapere come stai, come va la scuola ok?”
Gregorio annuì e si diresse mesto verso i suoi genitori. La mattina dopo partirono presto per tornare a casa e Fabrizio non potè salutarlo un’ultima volta.
Durante i primi due anni si telefonarono prima spesso, poi ogni tanto e come accade spesso nella vita si persero.
Con un trasloco Gregorio qualche anno dopo perse anche quella fotografia, che poi alla fine non gli serviva.
Era stampata nella sua mente.
Fabrizio no, la conservò sempre dentro una scatolina di legno di cose importanti.
Mercoledì 14 Settembre 2016
Dopo la rottura del suo rapporto con Roberto, che durava da ormai quattro anni, Gregorio decise di optare per una piccola vacanza da solo a Berlino in concomitanza col suo compleanno.
Da quando si erano lasciati Greg aveva ricominciato a respirare ed ora era pronto a conquistare Berlino e a ritrovare tutte le libertà che si era negato in questi anni con Roberto: fumare, drogarsi, uscire a bere con altri ragazzi.
L’idea di cominciare daccapo e immaginare il futuro.
Quello lo aveva ...
... sempre elettrizzato fin da piccolo.
Arrivato all’aeroporto di Tegel noleggiò un’auto in car-sharing per dirigersi in hotel.
Si guardò nello specchietto retrovisore interno.
Da brutto anatroccolo, Gregorio era diventato un bel cigno, si era fatto proprio un bel ragazzo. Non altissimo, neanche magro se vogliamo dircela tutta, ma con dei lineamenti molto graziosi, i capelli mossi e scuri, gli occhi castani e un sorriso pressochè perfetto.
Si calò i Ray-Ban dalla fronte sul naso e mise in moto.
L’hotel era in pieno centro, a Fischerinsel, un quattro stelle di catena di quelli molto frequentati da businessmen per le convention aziendali.
Proprio una di queste era in corso nell’hotel, un’azienda torinese di prodotti dolciari puntava alla conquista del mercato tedesco.
Greg salì in camera a cambiarsi, pronto a tuffarsi nella capitale teutonica che non aveva mai visitato.
Optò per un abbigliamento sobrio e comodo per passeggiare un po’. Una polo bianca e dei pantaloni cargo color khaki.
Attraversò la reception dirigendosi verso la porta rotante quando una voce attrasse la sua attenzione.
Era una voce che conosceva, si fermò per cercare di capire meglio.
Non poteva essere, era sicuramente un’allucinazione sonora.
Poi, l'uomo alla reception nel suo completo blu scuro con un trolley grigio si girò e aveva il volto di Fabrizio.
Si guardarono in silenzio, per un momento che profumava di infinito.
Il momento che serve a fare matching tra i ricordi di ...