L'estate sta finendo
Data: 05/01/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: HegelStrikesBack
... un’estate speciale e quel viso di ragazzo ormai grande per Fabrizio.
Gregorio sorrise come a dire, che sì, sono proprio io.
Sì scusò con la biondissima receptionist, mollò tutto quello che stava facendo e senza dire una parola corse ad abbracciarlo.
Tutti li guardarono. Non capitava spesso di vedere un abbraccio così intenso e privo di parole.
I colleghi di Fabrizio pensarono che fosse un parente, un figlio, una sorpresa del genere. Che potevano saperne loro degli “indivisibili” come li chiamavano tutti al villaggio turistico.
- “Il mio Greg!” fu tutto quello che riuscì a dire.
- “Fabri…” fu tutto quello che riuscì a rispondere l’altro singhiozzando dall’emozione.
Il tempo non giocava a loro favore: Fabrizio era già in ritardo per la convention e in quella hall d’albergo avevano già dato spettacolo abbastanza.
Fabrizio tirò fuori un biglietto da visita. Amministratore delegato dell’azienda dolciaria.
- “Beh, ci sei riuscito vedo!” commentò ammirato Gregorio.
- “C’è il mio cellulare segnato, mandami un whatsapp. Appena finisco questa tortura ci vediamo. Abbiamo vent’anni da recuperare.”
Eh sì, venti lunghissimi anni li avevano separati tra Marciana e Berlino.
Gregorio uscì frastornato.
Mai nella vita immaginò che sarebbe potuta accadere una cosa del genere, penso a quante volte avrebbe voluto cercarlo su Facebook ma non ricordava il cognome di Fabrizio.
Ricordava invece benissimo quella foto che non aveva più, quella dove sorridevano ...
... felici, il piccolo seduto sulla gamba del grande e si faceva fatica a capire che dei due fosse davvero il grande e chi davvero il piccolo.
Nell’intento di scattare una fotografia al Berliner Dom scrisse subito un whatsapp a Fabrizio. Doppia spunta blu istantanea. Fabrizio sta scrivendo.
Si scambiarono pochi monosillabici messaggi più che altro sull’orario di fine della presentazione in corso nell’hotel.
La foto di WhatsApp però tradiva quello che era il presente lavorativo di Gregorio, una cosa in meno da raccontarsi in serata.
“E così ce l’abbiamo fatta a realizzare i nostri sogni: io manager e tu col camice bianco. Sono orgoglioso di te!”
Quel messaggio fece scoppiare il cuore nel petto di felicità a Greg.
Rendere orgoglioso Fabrizio, quel Fabrizio dalle cui labbra pendeva nell’estate più bella della sua vita, che lo portava a prendere il gelato col Mehari, che lo faceva nuotare in piscina, che lo convinse persino a mangiare le verdure che detestava, era più di una gioia. Era un obiettivo raggiunto.
Gli voleva bene come a un parente stretto.
Non un padre o uno zio, forse più il fratello che Gregorio avrebbe tanto desiderato ma non ebbe mai modo di avere.
Fabrizio nel frattempo non riusciva a smettere di guardare la foto profilo di WhatsApp di Gregorio, raggiante nel cortile dell’ospedale con il camice bianco e una bella camicia azzurra. Si sentì davvero orgoglioso di quel cucciolo d’uomo che ora era diventato grande e a cui aveva voluto un bene che ...