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Carezze pericolose
Data: 05/01/2019, Categorie: Etero Autore: oruam
... accarezzarmi. Io sono un po' imbarazzato avendo la mia gelosa Cinzia di fianco e l'altrettanto geloso Andrea di fronte. Allargo un po' le braccia per sistemarmi meglio sul divano e Dina, come se aspettasse il momento propizio mi afferra la mano con uno dei suoi movimenti, e la blocca sotto al suo culo. Non posso muoverla perché temo che il movimento possa essere equivocato dagli altri due. Mi guarda furtivamente e sorride. Pian piano strofina la sua patata sulla mano per poi afferrare e strusciarla sul suo culo. Sudo a freddo temendo che gli altri due se ne accorgano: ovviamente la colpa sarebbe stata del maschio! Ora appoggia gli avambracci sulla mia coscia e con movimenti lievi e continui arriva ad accarezzarmi il cazzo. Esagera il suo stato alticcio per dondolarsi al mio orecchio e dirmi: «Lo vorrei in bocca per succhiartelo tutto» e ride. Io fingo di aver ascoltato una battuta e rido anch'io. Cinzia ora chiede di andare in bagno e Dina chiede al marito di indicare il bagno poiché lei non se la sente. Io sudo a freddo ancora perché non so cosa abbia in mente! Infatti lo prende nella sua mano, gonfio e mi dice: «Lo so che sei un porco, si vede! Ho un gran desiderio di sentirmelo nel culo. Quando me lo sfondi?». Non capivo più nulla, sensazioni di piacere e di terrore si alternavano! Cinzia di ritorno dal bagno mi dice di voler rientrare perché ha sonno. Dina mi sussurra: «Peccato, stavo escogitando qualcosa, ma non finisce qui, te lo giuro!» Dopo i ...
... saluti di rito ci mettiamo in macchina e colmo di eccitazione mi tiro fuori l'uccello e dico a Cinzia di farmi un pompino perché non ce la faccio più. Le devo mentire, ma era necessario. Ha le labbra carnose Cinzia e succhia bene ma non mi basta! Le parole di Dina mi risuonano come un ossessione: voglio il culo. Convinco Cinzia che mostra un po' di reticenza, ma son bravo a metterla sul pietismo e così infilo l'auto in un anfratto e scivoliamo dietro sul sedile posteriore. C'è la luna piena e vedo il bel culo di Cinzia. Mi sento un animale. «Mi fai male! Piano». Ma nulla sono infoiato come non mai e chiavo il culo di Cinzia e più urla di dolore e più mi eccito, fino a quando i gemiti di dolore piano piano si trasformano in gemiti di piacere. Un attimo solo tolgo il cazzo dal culo ormai sfondato ed è per leccare la figa che nel frattempo s'era gonfiata. La sento gemere e così torno a chiavarla nel culo a pecora. «Che animale!» mi dice. «Voglio sborrare, voglio sborrare!» urlo come se volessi farmi sentire anche da Dina lasciata a casa con la voglia del mio cazzo. Sbatto sulle natiche di Cinzia che vibra sotto i miei colpi e l'asta ormai tutta dentro termina con una cappella gonfia. «Me la sento tutta la tua bella cappella» mi dice Cinzia. «Godi puttana, godi. Dimmi di sborrare quando desideri sentirti farcire il buco del culo. Dimmelo troia». E così al suo via, esplodo in una sborrata violenta fatta da almeno nove schizzi possenti avendo contato nove sospiri di Cinzia. Ci ...