1. Il Ritorno di Francesca - capitolo 5


    Data: 04/10/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss

    Dopo le vacanze di Natale il ménage, sotto la guida di Francesca, si consolidò rapidamente. Il Padrone ha la sua camera ed il suo studio, Francesca ed Ely hanno la loro camera ed anche Anna, la serva, ha, per quando rimane a dormire, la sua cameretta. Francesca utilizza il bagno del Padrone, mentre le altre due condividono l’altro bagno. La serva ha molto da fare, visto che raramente le due studentesse l’aiutano, ma la casa è sempre perfettamente in ordine. A pranzo o a cena è Anna a servire, se non c’è tocca ad Ely. L’americana sta ancora imparando a cucinare, ma sotto la severa supervisione di Francesca i suoi progressi sono notevoli. Anche l’italiano della giovane schiava migliora sensibilmente. Quella sera il Padrone non c’era, era ad una cena di lavoro, Francesca decise che si potevano concedere una serata di svago per conto loro. Andarono in un locale in centro dove ascoltarono della buona musica e bevvero un po’, Francesca forse anche un po’ troppo. Poi uscirono per rientrare a casa. Era l’una di notte, la serata era fredda, ma splendida. La macchina era parcheggiata in un vicoletto, Francesca vestiva in modo informale ed indossava un paio di jeans e stivaletti con un po’ di tacco, mentre Ely ed Anna gonne e tacchi. Imboccato il vicoletto videro un giovanotto che appena si accorse di loro si piazzò in mezzo al marciapiede ed iniziò a fissarle. Avvicinandosi il giovanotto apparve per quello che era, un ragazzotto che forse aveva appena compiuto i diciotto anni, ...
    ... vestito con un giubbotto che indossava sopra un maglione largo ed informe, scarponcini slacciati e jeans sbrindellati. Un bullo, anzi un bulletto pensò Francesca che nonostante fosse sbronza con il freddo della notte riacquistava rapidamente lucidità. Il bulletto le apostrofò – Ciao belle fiche. Vi va di divertirci. – Francesca continuò a camminare verso la macchina che stava subito dopo il bulletto mentre le altre due istintivamente si misero dietro di lei. Francesca con la voce impastata gli rispose a tono. - Levati dai piedi moccioso, e vai a prendere il latte. – Il moccioso era alto 180 cm e pesava almeno 75 kg, snello, ma muscoloso e parecchio sfrontato. Dalla tasca del giubbotto estrasse una fiaschetta di metallo e tirò un sorso. - Il mio latte – disse, - un ottimo whiskey, vi va? – rispose allungando la fiaschetta a Francesca e ridendo di gusto. Questo bastardo ha fascino pensò Francesca allungando la mano per scartare il braccio del bulletto. Tragico errore perché lui approfittando di quel movimento con l’altra mano l’abbracciò e l’attirò a sé cercando di baciarla. Francesca si tirò indietro e con il ginocchio cercò di colpirlo all’inguine, ma era lenta o il ragazzotto era troppo veloce per lei. In ogni caso la ginocchiata finì sulla coscia del ragazzo che la schernì. - Ho voglia di scoparvi tutte e tre. Tu, - disse rivolgendosi a Francesca, - la tua bella amica ed anche la vecchia gallina che mi sembra molto appetitosa. – - Non abbiamo bisogno del tuo pisellino – ribatté ...
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