1. Il Ritorno di Francesca - capitolo 5


    Data: 04/10/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss

    ... posto di guida, Anna salì davanti accanto a lui, Francesca dietro. Ely li seguiva con la loro macchina. Anna non osava fare niente per non contrariare nessuno, aveva imparato che era inutile se non controproducente, ma era annichilita si trovava alla mercé di un ragazzino con sua figlia che sembrava godere della situazione. - La troia è una schiava – chiese il bulletto che sembrava saperla lunga. - Sì, - rispose Francesca che non riteneva necessario dire che la troia era sua madre. - E tu sei la sua Padrona. – - Non precisamente – rispose Francesca, - ma non è necessario che tu ne sappia di più. Comunque farà quello vuoi ed io sono qui per accertarmene. Dove stiamo andando? E di chi è questo macchinone? – Il ragazzo si girò verso di lei e sorrise. - Il macchinone è di mio padre e stiamo andando nel mio loft. Lì staremo comodi e ti farò vedere come tratterò questa vacca. – - Vedremo – concluse ironicamente Francesca, - spero che tu sia all’altezza delle tue promesse. –Mentre andavano il giovanotto ordinò ad Anna – tira su la gonna e fatti vedere. - Anna ubbidì arrossendo, ne aveva passate tante pensò, questa non sarà peggio delle altre. Però quel pitone che aveva intravisto l’aveva lasciata senza parole, era più grosso di quello del nero che aveva assaggiato qualche mese prima sull’isola. Fu in quel momento che Francesca sentì vibrare il cellulare, ci guardò, era un messaggio del Padrone “dove siete e quando tornate a casa.” Francesca rispose mentre con la coda dell’occhio ...
    ... guardava il giovanotto che accarezzava l’interno delle cosce di sua madre che le allargava per facilitarlo. Sapeva che stava facendo una stupidaggine, ma era più forte di lei. Il fatto di vedere sua madre che si offriva come una vacca ad un diciottenne l’aveva eccitata incredibilmente, aveva le mutandine fradicie, quindi rispose “Signore, siamo ad una festa, se ce lo consente faremo tardi.” Il Padrone era stanco ed in fondo non gli importava niente di quello che stavano combinando le tre schiave. “Buon divertimento” rispose e Francesca tirò un sospiro di sollievo. Anna era in ginocchio davanti al tamarro che in piedi davanti a lei se lo stava tirando di fuori. Le altre due erano sedute su un divanetto di fronte ancora vestite, mentre lei era nuda. Su ordine del giovanotto si era immediatamente spogliata e messa in ginocchio davanti a lui. Il tamarro lo tirò fuori, era floscio, ma già enorme. Glielo sbatte in faccia come un randello, non erano cazzotti, ma schiaffi decisi. Marco il tamarro la colpiva una volta da un lato e una volta dall’altro. Schiaffoni che le facevano ballare i denti, Anna cercò di difendersi, ma il tamarro le disse – mani dietro la schiena troia e non ti muovere, altrimenti ti meno davvero. – Anna ubbidì, non aveva dubbi che l’avrebbe fatto. Cercò allora di schivarlo, ma il tamarro era talmente veloce nell’uso dell’attrezzo che quello che si risparmiava da un lato lo perdeva dall’altro. Intanto il randello diventava sempre più grosso e più duro. E quando ...
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